In preghiera davanti alle reliquie di san Valerio
Il sindaco, Franco Alessio, e don Pier Giorgio Verri chiedono protezione per la comunità
LU E CUCCARO MONFERRATO – Domenica mattina, su iniziativa del sindaco Franco Alessio, sono state traslate, in forma privata, le reliquie di San Valerio al quale è stata affidata la protezione dell’intera comunità dalla drammatica emergenza legata al Covid-19.
Un rito, fuori dalla ricorrenza del 22 gennaio, che fa parte della storia di un paese, dove, nei momenti di pericolo o di estrema necessità, ci si è sempre rivolti al santo.
Sono numerosi gli episodi in cui le autorità civili ed ecclesiastiche luesi, per ottenere la liberazione da gravi calamità non solo atmosferiche ma anche belliche ed epidemiche, fecero ricorso al patrocinio di San Valerio, esponendo le sue reliquie alla venerazione dei fedeli portandole in processione.
Nel 1691, per chiedere di essere liberati dai soprusi che allora commettevano le truppe alemanne stanziate a Lu e nel Monferrato.
Nel 1713, per ottenere la cessazione di una grave afta epizootica.
Nel biennio 1744-45, durante l’ultima fase della Guerra di Successione Austriaca, per implorare la pace.
Nel 1759 e nel 1760, nel corso di una epidemia non meglio specificata: “due novene fatte a san valerio per essere liberati dall’influsso”.
Nel 1793, durante le calamità causate dalla Rivoluzione francese.
Nel 1835, durante l’epidemia di colera che infierì in Europa, in Italia e in particolare nel Regno di Sardegna. Dopo un triduo di preghiere penitenziali, le autorità comunali ed ecclesiastiche luesi decisero di invocare l’aiuto di san Valerio: domenica 18 settembre, le reliquie del santo vennero solennemente esposte e portate in processione.