Dopo la miglior prestazione, la continuità impone punti
Per D'Agostino il lavoro più grande deve essere sotto porta. Anche ad Arzachena
Per D'Agostino il lavoro più grande deve essere sotto porta. Anche ad Arzachena
L’aveva detto, Gaetano D’Agostino, al triplice fischio mercoledì sera in sala stampa, a Olbia, e lo ha ripetuto anche alla squadra, più volte in questi giorni in Sardegna, tra le due gare ravvicinate. “Per la mole di gioco che abbiamo prodotto e per le occasioni che abbiamo creato, dovevamo uscire dal ‘Nespoli’ con tre punti”. Non è una lamentela nei confronti della squadra, è la constatazione, da una parte, della maturazione del gruppo, che ha autorità e personalità per imporsi, ma ancora si ferma un passo prima del traguardo. Che è il gol. “Perché con l’Olbia è stata, senza dubbio, la migliore prestazione corale dall’inizio della stagione. Uno step ulteriore rispetto alle ultime due prove, con Pisa e Siena. Questa è continuità, nella crescita, che è uno dei segnali più importanti, e con l’Olbia, insisto, è stata la partita più bella, per il gioco, per le opportunità, per come abbiamo gestito la gara. Cercheremo, con l’Arzachena, di fare un ulteriore passo in avanti, aggiungendo quello che ci è mancato quattro giorni fa, la capacità di concretizzare tutto quanto abbiamo creato. E tornare con i tre punti: potrà sembrare anche banale, perché è scontato che, tutti, si giochi sempre per il massimo, ma le indicazioni di mercoledì mi dicono, ci dicono, che la squadra è pronta e lo merita. Naturalmente confermando l’atteggiamento che ho visto e che chiedo ai ragazzi dal primo giorno”.
A dare tanta fiducia a D’Agostino è proprio la maturazione della sua Alessandria. “Nelle ultime tre giornate ho visto una squadra che, sempre più, sta entrando nei meccanismi di gioco che io voglio vedere. Tutti i miei giocatori hanno preso consapevolezza che giocando a calcio, e cercando di essere propositivi sempre, dal 1′ al 90′, abbiamo molte possibilità di essere pericolosi e di creare palle gol. Questo lo stiamo facendo, per poterci considerare una squadra completa, con i pregi e i difetti che cercheremo di correggere ed eliminare – insiste il tecnico – dobbiamo aggiungere la fase realizzativa, che nelle nostre partite migliori sta limitando il bottino di punti. Su questo abbiamo lavorato molto, per cercare movimenti, inserimenti, tempi delle giocate e, anche, per aggiungere quella freddezza sottoporta, anche quel cinismo e la capacità di non fare sconti che si possono tradurre in risultati, in autostima, in una classifica che piace di più e che aiuta”.
Gli effetti del lavoro sarà importante vederli domani al ‘Pirina’ di Arzachena al termine di quasi cinque giorni in Sardegna, “un miniritiro nelle condizioni migliori per lavorare e di questo dobbiamo ringraziare la società perché ci ha permesso di costruire la situazione ottimale per il recupero psicofisico, per stare insieme, per restare concentrati sulle gare, per smaltire la prima partita, per preparare bene la seconda. Giovedì una parte del gruppo ha scaricato, gli altri hanno lavorato a tempo pieno, da venerdì tutti insieme, di nuovo, a preparare, tatticamente e mentalmente, un confronto che ha insidie e che, però, per noi deve essere una occasione per progredire”. Con qualche cambio: possibile il ritorno di Gjura dall’inizio in difesa e la conferma di Panizzi a sinistra, perché Agostinone non ha più febbre, ma si porta qualche scoria dell’attacco influenzale, anche se si è aggretato al gruppo e può essere un cambio in corsa. E lo stesso vale per Sbampato, disponibile dopo la botta che ha determinato il cambio, con l’Olbia, a inizio ripresa. In mezzo possibile il ritorno di Bellazzini, per far rifiatare Gazzi, mentre in attacco c’è la volontà di insistere su De Luca e Santini, l’ex Siena alla ricerca del primo gol della stagione.