Paleontologia
11 Gennaio 2019 ore 11:01
Il terreno di Cassinelle è il mare dei paleontologi
Un territorio ricco di reperti che narrano una storia che si perde nei recessi lontanissimi del divenire della Terra, quando in queste zone c’era il mare e tutta la conformazione delle terre emerse era ben diversa: di quelle epoche restano ancora tante attestazioni, che l’occhio esperto e la passione degli studiosi possono riportare alla luce e far divenire testimonianza visiva di un passato in cui affondano le radici del presente.
Una ricerca che continua e offre sempre nuovi motivi di grande interesse e di possibilità di approfondire le conoscenze: stasera sarà il biologo marino Mariano Peruzzo a presentare il mare di Cassinelle. Su questo cammino si era avviato con grande successo Giulio Maini, appassionato studioso di reperti fossili, di cui sulle propaggini dell’Appennino e sulle colline dell’Ovadese aveva trovato straordinarie prove, tra cui granchi, lische di pesci, conchiglie e la famosa “Calapillia Maini”, che rappresenta un’unicità assoluta.
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