ArcelorMittal dichiara 3.300 esuberi, preoccupazione a Novi
Documento consegnato ai ministri, ma non ancora pubblico
NOVI LIGURE – ArcelorMittal Italia ha inviato al governo il nuovo piano industriale 2020-2025 per gli stabilimenti dell’ex gruppo Ilva: i contenuti non sono ancora stati ufficializzati dai ministri dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, dell’Economia Roberto Gualtieri e del Lavoro Nunzia Catalfo, ma le indiscrezioni parlano di 3.300 esuberi in tutto il gruppo già dall’anno in corso e hanno scatenato la reazione dei sindacalisti di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, che hanno chiesto un incontro urgente al Governo.
Lo ha confermato poco fa il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, con una dichiarazione dai toni espliciti pronunciata dopo aver fatto sapere ai lavoratori che è indispensabile proseguire la mobilitazione: “Come sempre siamo gli ultimi a conoscere i contenuti dei piani industriali, ma i primi a pagarne il conto. Da alcune indiscrezioni, si apprende che il piano presentato non sarebbe lontano dall’accordo raggiunto nello scorso mese di marzo al tribunale di Milano, quando si chiuse il contenzioso tra Ilva in amministrazione straordinaria e ArcelorMittal. Accordo mai concordato con il sindacato che, tra l’altro, prevede di risalire solo nel 2025 alla produzione di 8 milioni di tonnellate di acciaio, da farsi anche attraverso il forno elettrico all’acciaieria di Taranto. Non sono accettabili gli esuberi dichiarati intorno alle 3.300 unità”.
Tale cifra corrisponde a poco più del 30% della forza lavoro di ArcelorMittal Italia, che nelle precedenti volte che ha dichiarato un surplus lo ha fatto con percentuale identica in tutti gli stabilimenti. Se questo modo di procedere venisse confermato, ma al momento non ci sono conferme, alla ferriera di Novi Ligure il 30% dei 720 lavoratori di uno stabilimento cronicamente sotto organico sarebbe di 216 dipendenti.
I delegati sindacali del sito, dove sino a fine mese ci sono 337 lavoratori in cassa integrazione a rotazione, hanno rinviato ogni commento a quando si conosceranno i numeri esatti inseriti nel documento presentato al Governo, ma a livello nazionale Marco Bentivogli ha tuonato: “Nell’indotto non si pagano stipendi da mesi e in molti casi non arrivano le risorse degli ammortizzatori sociali. Nell’ex gruppo Ilva esuberi, cassa integrazione e ritardi negli investimenti. Complimenti a chi ha tolto lo scudo penale dalla scorsa estate e ha dato un ottimo alibi all’azienda per disimpegnarsi”.