Crollo, truffa, lesioni e calunnia: il caso Vincenti in Cassazione
L'udienza si terrà il 30 marzo prossimo
Gli avvocati Spallasso e Repetti non sono più i suoi difensori: "Divergenza sull'impostazione della difesa"
QUARGNENTO – Strage pompieri: fissata la data del processo in Corte d’Appello. Giovanni Vincenti e la moglie, Antonella Patrucco, compariranno davanti ai giudici torinesi il 2 marzo 2022, un anno dopo la sentenza di primo grado quando la Corte d’Assise di Alessandria li condannò a 30 anni di carcere.
Giovanni Vincenti non avrà al suo fianco gli avvocati Vittorio Spallasso e Lorenzo Repetti – che avevano predisposto l’atto d’Appello – per divergenze sulla linea difensiva.
Crollo, truffa, lesioni e calunnia: il caso Vincenti in Cassazione
L'udienza si terrà il 30 marzo prossimo
La sentenza di primo grado – l’8 febbraio 2021 – aveva blindato l’impianto accusatorio del procuratore capo Enrico Cieri: i Vincenti pur non volendo uccidere i tre vigili del fuoco – Marco Triches, Matteo Gastaldo e Antonino Candido – ne hanno accettato le conseguenze tragiche dopo aver piazzato sette bombole nella magione di Quargnento poi scoppiata nella notte del 5 novembre 2019. Gli imputati sono accusati di omicidio volontario plurimo.
Quella tragica notte, all’1.30, ci furono anche dei feriti. Un carabiniere – Roberto Borlengo – e due vigili del fuoco – il caposquadra Giuliano Dodero e Graziano Luca Trombetta.
Il ricordo di Marco, Matteo, Antonino e dei Caduti dei Vigili del Fuoco
La celebrazione in Duomo a due anni dalla tragedia di Quargnento
Per le lesioni, il crollo, la truffa all’assicurazione, il processo contro i Vincenti è già approdato in Cassazione: udienza il 30 marzo 2022, 28 giorni dopo la Corte d’Appello per l’omicidio.
Il dramma si è concretizzato all’1.31 di martedì 5 novembre 2019, in una magione di Quargnento, in via San Francesco 5.
Quella è l’ora della devastazione, del crollo dell’intera palazzina che ha travolto e ucciso tre Vigili del Fuoco del comando di
Alessandria e ferito altri due pompieri, tra cui il caposquadra, e un carabiniere in servizio alla stazione di Solero.
Una rotonda, una passeggiata e un campo sportivo per ricordare Marco, Matteo e Nino
La cerimonia oggi pomeriggio al Comando dei Vigili del Fuoco
L’allarme scatta a mezzanotte: un primo scoppio interessa il tetto della dependance e parte della struttura principale.
I vicini danno l’allarme. Venti minuti dopo arriva la squadra composta da cinque pompieri. Quindi i carabinieri. Iniziano i sopralluoghi. Proprio nella dependance ci sono due bombole di gas, una con un timer e l’altra senza. Ma ce ne sono altre, che vengono spostate nel piazzale. I minuti scorrono veloci. I soccorritori non sanno che di lì a pochi minuti scoppierà l’inferno.
«I pompieri agirono correttamente»: la Corte esclude l’azione imprudente
ALESSANDRIA - A Quargnento, la notte in cui morirono Marco Triches, Matteo Gastaldo e Antonino Candido, i vigili del fuoco si…
Ci sono delle effrazioni, i carabinieri stanno ascoltando alcuni abitanti del posto. I pompieri stanno perlustrando le stanze e qualcuno va al primo piano. I passi si susseguono, l’intervento è critico ma sembra di routine. Un pericolo calcolato,
come sempre quando si lavora così. Le lancette dell’orologio scattano inesorabili. È l’una e trentuno. Gli uomini all’interno della struttura rimangono soli di fronte al loro destino: la deflagrazione spazza via la cascina, e con lei tre vite.
Altri tre soccorritori rimangono incastrati sotto le macerie. La telefonata del militare getta i vari comandi di fronte all’evidenza di quello che è appena successo.
Si scava con le mani Via San Francesco è lastricata di pezzi di vetro. È buio, la pioggia rende più cupa l’energia di quel luogo. Iniziano ad arrivare gli abitanti di Quargnento che cercano, scavando a mani nude, di aiutare i feriti. Poi le squadre, i colleghi di Marco Triches, Antonio Candido e Matteo Gastaldo.
La Corte d’appello ha deciso: 4 anni e sei mesi per Vincenti
Quattro anni alla Patrucco. Dichiarato inammissibile il ricorso della Procura
Di fronte hanno la devastazione, ma sono costretti a concentrarsi, perché devono agire in fretta. Capire cosa ha provocato
le due esplosioni. Ci sono bombole intonse: una ha un timer, si richiede l’intervento degli artificieri dell’Arma.
I feriti, intanto, vengono estratti e portati in ospedale: il caposquadra Giuliano Dodero ad Alessandria, mentre il pompiere
Luca Trombetta e il carabiniere Roberto Borlengo ad Asti.
I coniugi Vincenti condannati a trent'anni di carcere
Nella tragedia di Quargnento persero la vita i vigili del fuoco Marco Triches, Antonino Candido e Matteo Gastaldo
Dodero ha riportato fratture alle gambe che hanno richiesto un delicato intervento chirurgico, più difficili da superare le ferite dell’anima, perché avranno cicatrici profonde.
Intanto, vengono recuperati i primi due corpi. Marco Triches e Antonio Candido sono trasportati all’obitorio del cimitero.
Le ricerche continuano. C’è ancora un disperso: Matteo Gastaldo.
Si immagina il punto dove potrebbe trovarsi, ma ci sono macerie ovunque. La pala meccanica scava. Sul posto stanno arrivando le squadre in supporto. Il cielo inizia a schiarire e i pompieri continuano a scavare. Ci sono pure i vari reparti dei carabinieri con la Scientifica.
I coniugi Vincenti condannati a 4 anni per esplosione dolosa, truffa e lesioni
A settembre il secondo processo, quello per la strage
Verso le 7.30 quella che sembrava un’assurdità, qualcosa che non è possibile neanche immaginare, prende forma.
L’azione è dolosa. Le bombole avevano un timer e sono esplose, ma non contemporaneamente. Alle 8.30 i vigili del fuoco sono su un punto ben preciso: sembrano formare un muro impenetrabile.
La pala si ferma. Hanno trovato Matteo Gastaldo. Il suo corpo viene recuperato. È presente il procuratore della Repubblica di Alessandria, Enrico Cieri. Arriva il prefetto di Alessandria, Antonio Apruzzese. Anche l’ultima salma viene portata via. Verso le 10.30 gli artificieri mettono in sicurezza le due bombole inesplose.
Tragedia di Quargnento: arrestata la moglie di Vincenti
ALESSANDRIA - Antonella Patrucco, moglie di Giovanni Vincenti, ritenuta responsabile insieme al marito della strage dei Vigili del Fuoco di…
Si alternano sul posto il sindaco di Quargnento, Paola Porzio, e il primo cittadino di Alessandria, Gianfranco Cuttica di
Revigliasco; alle 12.50 giunge il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Le alte cariche dello Stato si allontanano poco
dopo per andare a far visita ai feriti nei vari ospedali e incontrare le famiglie delle vittime.
Sulle macerie rimangono gli inquirenti e chi dovrà scavare per trovare prove. L’elicottero dei Vigili del Fuoco sorvola l’area
del disastro. E l’insieme, visto dall’alto, se possibile è ancora più devastante. E doloroso.
Tre giorni dopo, nella notte tra venerdì e sabato, i militari chiudono il cerchio: Giovanni Vincenti viene arrestato al Comando Provinciale.
Proprio quella notte, quando ormai gli inquirenti avevano ricostruito quell’azione scellerata, per lui scattarono le manette. Mesi dopo – il 24 giugno 2020 – anche Antonella Patrucco venne prelevata dalla sua abitazione di via Modena ad Alessandria e portata in carcere.