Società
Accoglienza
Marginalità, solitudine e maternità fragili: oltre 5.200 pernottamenti tra dormitorio e servizio “mamma-bimbo”
8 Novembre 2025
ore
09:25
ALESSANDRIA – Quarantasette donne , di cui circa il 75% di origine straniera , hanno trovato rifugio nel corso del 2024 all’ ostello femminile e nel servizio “mamma-bimbo” di Spalto Marengo 37 , gestiti dalla Caritas di Alessandria . Una struttura che rappresenta l’unico presidio in provincia dedicato all’ accoglienza notturna femminile per chi è senza casa. Storie di solitudine e percorsi di rinascita « Sono donne e mamme sole, spesso in fuga da situazioni di sfratto o gravi difficoltà personali », spiegano dal Centro di Ascolto di via delle Orfanelle. In diversi casi, il disagio ha radici profonde e si è cronicizzato nel tempo: « Con la pandemia da Covid, per alcune la degenza è diventata una condizione difficile da superare ». La struttura – composta da otto camere doppie con servizi e due stanze attrezzate per mamme con bambini – dispone anche di cucina , refettorio con area TV e locale lavanderia . Ogni notte, due operatrici si alternano dalle 19 alle 9 del mattino per accogliere le ospiti, verificarne le condizioni igieniche e fisiche, e distribuire generi alimentari di prima necessità. Nel 2024 sono stati registrati 3567 pernottamenti al dormitorio (in calo del 6,5% rispetto al 2023) e 1636 pernottamenti per il servizio “mamma-bimbo” . Numeri che raccontano storie difficili , ma anche percorsi di riscatto. « Lo scorso anno siamo riusciti a trovare una sistemazione definitiva per due anziane signore – raccontano –. Una è stata accolta in una casa di riposo, l’altra in una struttura del Cissaca ». Molte delle ospiti affrontano problematiche complesse , che includono disturbi psichiatrici o dipendenze . « Per questo – spiegano dal Centro – lavoriamo in equipe con gli educatori del Centro di Salute Mentale e del Sert ». Durante i mesi invernali, l’accoglienza si estende per tutta la durata dell’ emergenza freddo . Nelle stagioni più calde, invece, « è prevista almeno una settimana di sospensione dopo un mese di ospitalità , per garantire un certo ricambio nei posti letto, fatta eccezione per i casi più critici». Negli ultimi mesi, l’ ostello femminile della Caritas ha registrato anche l’ingresso di donne richiedenti asilo . « Dopo una prima fase di accoglienza, trovano posto nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) , dove possono contare su un supporto durante l’iter per la protezione internazionale».