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    Nell’era
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    Giuliana Cantamessa - redazione@ovadaonline.net  
    23 Febbraio 2012
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Nell’era di internet alleva piccioni viaggiatori

    E' Gian Paolo Arata che coltiva la sua passione fin da quando era bambino. "Li lascio volare. Basta un fischio e tornano da me"

    E' Gian Paolo Arata che coltiva la sua passione fin da quando era bambino. "Li lascio volare. Basta un fischio e tornano da me"

     Quante volte, nel cielo della nostra città, abbiamo visto volare uno sciame di colombi che si librano nell’aria volteggiando uniti, disegnando curve e saliscendi come uno stormo di aerei. Ebbene, nell’era in cui le comunicazioni viaggiano alla velocità della luce, c’è uno sciame di piccioni viaggiatori che ha un proprietario. E’ Gian Paolo Arata, classe 1939, ovadese doc con l’amore per i colombi. Questa sua passione è nata quando ancora era un ragazzino di tredici anni. Ci racconta che nell’aia della sua casa, capitarono per caso due colombi per razzolavano mangiando il becchime dei polli. Suo padre vedendolo intento ad osservarli gli disse: “Perché non cerchi di allevarli, se ti affascinano tanto?”. Gian Paolo non se lo fece dire due volte e da lì cominciò la sua odissea colombofila.

    Dapprima tenne piccioni da cortile e intanto andava a “spiare” un allevatore che si poteva permettere esemplari particolari, nella speranza che gliene regalasse un paio, ma non successe mai. Riuscì, invece, ad acquistarne una coppia di razza francese e da allora fu sempre un crescendo. Nel 1968 passò all’allevamento da volo, si iscrisse alla  Società Colombofila Caffagni di Genova a cui tutt’ora appartiene e iniziò a gareggiare. Gian Paolo, oggi, possiede, nella sua colombaia di corso Saracco, quasi 200 esemplari che accudisce con amore e dedizione da 63 anni. “Questi intelligenti animali richiedono cure e attenzioni, bisogna nutrirli bene, curarli, addestrarli al volo, seguirli giorno per giorno, ma in cambio danno immense soddisfazioni”.

    Prosegue poi  spiegandoci  la tecnica d’insegnamento: “Nel primo volo inizio da Silvano, mi sposto poi a Gavi quindi Serravalle e via via fino a spingermi sempre più lontano: i colombi ritornano sempre. Anni fa la percentuale si avvicinava al  100%, oggi, disturbati da onde magnetiche e dai falchi  ritornano in numero minore. Quando poi  li lascio liberi sulla nostra città mi basta un fischio apposito e il rollio del becchime nei contenitori che tutti si precipitano alla voliera”. I voli più lunghi che hanno effettuato i suoi colombi,  in gara, sono stati di circa 800/900 km. in Calabria. Gian Paolo si è piazzato sempre ottimamente ed ha vinto parecchie gare.  Fra i tanti attestati e premi che Gian Paolo ha ottenuto citiamo gli ultimi in ordine di tempo che sono stati una “Croce al Merito”, ricevuta il 21 novembre 2011 dalla Federazione Colombofila Italiana per i quarantatre anni d’appartenenza e un diploma con medaglia d’oro di “Quarto Classificato” al Campionato Generale Provinciale a punti per la stagione 2011, ricevuto il 5 febbraio scorso.

     

    I piccioni viaggiatori oggi non rivestono più il ruolo di postini ma sono protagonisti di uno sport affascinante a cui Gian Paolo Arata è dedito con passione e amore. Lui stesso lo definisce “inguaribile malattia”.

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