Sequestro Monti, in cella il “mediatore”
Concluse le indagini in merito al sequestro del casalese Edoardo Monti, avvenuto quasi un anno fa. Dietro le sbarre
Concluse le indagini in merito al sequestro del casalese Edoardo Monti, avvenuto quasi un anno fa. Dietro le sbarre
Dopo una serie di trattative, con l’assenso dell’autorità giudiziaria, nessuna somma è stata consegnata a Bernardinello, che ha deciso di far rientro in Russia per comunicare il tutto ai sequestratori.
Erano le 7 del mattino del 17 febbraio, quando Bernardinello saliva sull’aere diretto da Malpensa a Sanpietroburgo e nel frattempo, l’avvocato Paolo Monti moriva stroncato da un infarto.
Grazie alla strettissima collaborazione realizzata dagli investigatori piemontesi e dai funzionari del Servizio Interpol e dello Sco di Roma, con i rappresentanti della polizia della Federazione della Russia (e della Svizzera), Bernardinello è stato monitorato nel viaggio e, una volta accertato il suo sbarco a San Pietroburgo, è stato fermato dalla polizia russa che lo ha sottoposto ad interrogatorio.
Poche ore dopo l’intervento della polizia russa a San Pietroburgo, Edoardo Monti si è presentato al Consolato d’Italia dicendo di essere stato liberato.
Dopo la liberazione del sequestrato si sono svolte le indagini, anche grazie ad una rogatoria che si svolgeva con ottima collaborazione con le Autorità della federazione russa. Infatti nel settembre del 2012 una delegazione composta dai sostituti procuratori Arnaldi Di Balme e Cappelli, titolari del fascicolo processuale, si sono recati a San Pietroburgo, dove, in collaborazione con le Autorità russe, hanno provveduto ad effettuare le opportune attività investigative.
Dalle correlazione delle risultanze investigative, concluse durante il periodo di prigionia di Edoardo Monti, e grazie ai riscontri trovati con la collaborazione giudiziaria, il 7 ottobre 2012, Mauro Bernardinello nato il 21 ottobre 1968 a Casale Monferrato, residente a San Pietroburgo è stato controllato appena giunto in Italia presso l’aeroporto di Milano Malpensa.
Al fine di chiarire le circostanze sospette emerse nel corso delle indagini, è stato identificato e controllato dal personale delle Squadre Mobili di Torino ed Alessandria e dal personale del Commissariato di Casale Monferrato. Successivamente è stato ascoltato, nel Tribunale di Torino, in qualità di “persona informata sui fatti” dai Pubblici Ministeri Arnaldi Di Balme e Cappelli che, a seguito delle numerose e ripetute contraddizioni emerse, hanno emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto.
Dopo la redazione degli atti di rito Mauro Berardinello è stato condotto presso la casa circondariale “Lorusso – Cutugno” di Torino dove risulta ancora detenuto.