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Terzo Valico: ‘Nel cantiere 95 tonnellate di esplosivo’
Stoccheremo 95 tonnellate di esplosivo nel cantiere di Voltaggio. Devessere suonata più o meno così la comunicazione arrivata nel municipio dellalta Vallemme da parte dellimpresa Lauro di Borgosesia, sub appaltatrice dei lavori del Terzo Valico
?Stoccheremo 95 tonnellate di esplosivo nel cantiere di Voltaggio?. Dev?essere suonata più o meno così la comunicazione arrivata nel municipio dell?alta Vallemme da parte dell?impresa Lauro di Borgosesia, sub appaltatrice dei lavori del Terzo Valico
Il consorzio Cociv ha affidato alla ditta il nuovo avvio dello scavo del foro pilota, interrotto dalla seconda metà degli anni Novanta poiché non regolare e inserito nel primo lotto del progetto esecutivo del Terzo Valico, per il quale sono stati stanziati 500 milioni.
“La cifra contenuta nella comunicazione – spiegano il sindaco Lorenzo Repetto e l’assessore Maurizio Bisio – ci ha un po’ spaventato, tanto che abbiamo immediatamente preso contatti, tramite il segretario comunale, con il prefetto di Alessandria. L’autorizzazione allo stoccaggio non spetta al Comune ma abbiamo per forza di cose chiesto chiarimenti direttamente alla ditta sub appaltatrice”.
Da Borgosesia, dicono ancora da Voltaggio, sarebbero state fornite rassicurazioni: l’enorme quantità presente nella comunicazione sarebbe solo indicativa. “La Lauro – dice ancora Repetto – ha affermato che le 95 tonnellate sono un quantitativo massimo che solitamente viene richiesto ma in realtà non verrebbe impiegato. Secondo l’azienda è molto probabile che nessuna quantità di esplosivo verrà stoccata nel cantiere di Voltaggio poiché nelle rocce non ci sarebbe il granito da demolire con le esplosioni. Dovrebbero essere sufficienti, nel caso partano i lavori, tecniche diverse”.
“Oltretutto – prosegue Bisio – nel cantiere non mi risulta siano previsti locali per stoccare quantità così grandi di esplosivo né spazi per realizzarli. Sarebbero inoltre necessarie garanzie adeguate dal punto di vista della sicurezza e della sorveglianza”.
Intanto, Italferr l’8 marzo ha depositato in Regione a Torino la richiesta di proroga della dichiarazione di pubblica utilità del Terzo Valico. La documentazione è consultabile per 60 giorni, entro i quali possono essere presentate osservazioni.
La richiesta riguarda soprattutto gli espropri delle aree interessate dai lavori della linea ferroviaria e delle opere connesse, in particolare la viabilità. La dichiarazione di pubblica utilità era stata concessa dal Cipe nel 2006 ed è rimasta in vigore per 7 anni senza che il consorzio di imprese Cociv abbia avviato né i lavori né gli espropri, questi ultimi bloccati dalla scorsa estate nella maggior parte dei Comuni dai presidi popolari e portati a termine solo a Fraconalto, Voltaggio, Carrosio e in parte a Gavi, dove lunedì sono in programma altre 6 immissioni in possesso a Fabbrica e Valle. La pubblica utilità scadrà il 25 agosto e la proroga, se concessa dal governo, sarà valida per 2 anni. La scorsa settimana 12 sindaci hanno chiesto al governo una sospensione del Terzo Valico in attesa di studi più approfonditi su amianto, fonti e logistica.