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    Francesco Asti - francesco.asti@alessandrianews.it  
    31 Marzo 2013
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Baba Yaga: giocare unisce le persone

    Conosciamo l'associazione Baba Yaga che si occupa di raccogliere appasionati di gochi di società, di ruolo e di simulazione

    Conosciamo l'associazione Baba Yaga che si occupa di raccogliere appasionati di gochi di società, di ruolo e di simulazione

    #nonsolodissesto – E se giocare fosse una cosa piuttosto seria? Non una serietà fatta di musi lunghi, incapacità di divertirsi, severità. Un’attività fatta con il sorriso sulle labbra, il massimo dell’impegno e un grande rispetto per le regole. Il gioco in fondo è in grado di creare comunità, confronti, stimolare la fantasia e l’ingegno.
    A conoscere l’associazione Baba Yaga di Alessandria se ne ha la conferma. Accedendo al “dungeon” in corso Cento Cannoni 34, dopo aver salutato il cartonato a grandezza naturale di Darth Vader all’ingresso, si ha la panoramica su un mondo a prima vista bizzarro e settoriale. Giochi di ruolo, miniature, carte collezionabili, tutto l’immaginario che anni di cultura americana hanno insegnato essere nerd, non propriamente un complimento. Entrandoci in contatto si scopre invece una realtà si strana e di nicchia – seppur una nicchia molto grossa – ma molto diversa da quella che facili stereotipi porterebbero a pensare.
    “Chi non ci conosce ha sempre un po’ paura, rimane un po’ sospettoso. Invece qui è molto tranquillo. Siamo un’associazione fraterna in cui si consolidano amicizie e si creano gruppi che si frequentano anche al di fuori di qua – racconta Alessandria De Stefani la mia guida al dungeon dell’associazione, insieme a Irene Cerruti– È tutto un ritrovarsi e stare assieme tra persone come quelle dello storico che girano l’Italia a fare rievocazioni storiche. Lo spirito che regna è interagire con gli altri, confrontarsi con gli altri. Ti confronti con le persone e puoi anche migliorare. Questa associazione aggrega le persone, le unisce e le aiuta a confortarsi e a migliorarsi”.

    I giocatori di ruolo non sono reclusi che passano tutto il loro tempo davanti al computer. Ed è proprio a realtà quali il Baba Yaga se diversi adolescenti possono trovare un posto in cui condividere loro interessi e passioni.
    “Mettiamo insieme persone di diverse età e che si occupano di cose diverse. Andiamo dai 15 anni a 30 fino a 45 anni. I ragazzi che hanno 15 anni e sono là fuori potrebbero avere voglia di sapere che esistiamo e non trovano qualcuno che glielo dice. Hanno bisogno di trovare un posto dove ci sono persone come loro. Il Baba Yaga è quel posto, in Alessandria. I ragazzi che hanno un certo interesse possono venire da noi. Noi raccogliamo quelli che vogliono giocare, i nerd. Quelli che sono a casa e giocano in rete. Però diciamo: non stare da solo a giocare on line. Vieni qua e trovi delle persone come te e ti interfacci con loro, è più bello”.
    A forza di aggregare persone l’associazione in venti anni di vita è cresciuta sempre più diventando un centro importante e un punto di riferimento, non solo per Alessandria e provincia ma per tutta l’Italia.
    “Siamo l’associazione italiana più grande con una sede fissa. Ce ne sono con più tesserati di noi ma sono associazioni virtuali sul web. Noi esistiamo a livello di struttura da vent’anni quando quattro di noi allora quindicenni non sapevano cosa fare e allora hanno preso la prima stanzetta e hanno creato il Baba Yaga. Da lì hanno iniziato a spargere voce e siamo cresciuti negli anni. Abbiamo dovuto cambiare tre volte la sede perché aumentava sempre il numero di iscritti. Questa di corso Cento Cannoni è l’ultima e siamo ormai a più di 200 soci da tutta la provincia”.
    Il rilievo che ha assunto il Baba Yaga nel panorama italiano è confermato dai numerosi tornei che ospita nei suoi spazi. “La cosa che a noi piace, generalmente nel weekend, è ospitare tornei sia a livello nazionale, con gente che arriva da tutta Italia, che a livello regionale. Organizziamo tornei e chi non ha uno spazio grande come questo, con tavoli regolamentari come noi abbiamo qui. Si viene da noi perché posti così grandi non ci sono nemmeno a Torino o Milano”.

    Una comunità così forte e numerosa non può essere che un valore aggiunto per il tessuto cittadino. Il Baba Yaga non rimane chiuso nel suo dungeon ma interagisce con varie realtà del territorio e si muove attivamente per portare a più gente possibile la propria cultura.
    “All’interno del Baba Yaga c’è uno spin off che è il Baba Lab: un laboratorio formato da 6 persone che si occupa della creazione di cene con delitto. Nasce tutto dal gioco di ruolo. Noi siamo giocatori di ruolo e quindi ci piace interpretare il personaggio e creare delle storie. Ci siamo detti perché non portiamo fuori il gioco di ruolo per far conoscere chi siamo e cosa facciamo. Sono nate così le cene con delitto con sei persone che sono sia teatranti che e autori delle storie. Abbiamo già fatto diverse cene in giro per l’alessandrino. La prossima in programma è il 4 aprile all’I-bar. Abbiamo poi in previsione di fare ad Alessandria una fiera del comics. Il gruppo del Baba Lab era nato proprio con quel intento. E’ vero che è un settore di nicchia ma una bella nicchia. Vorremmo essere quello che era l’Acqui Comics un tempo, manifestazione che organizzavamo già noi. Nonostante non siamo più riusciti a farlo abbiamo visto che è una cosa che si può fare. Perché allora non fare un Ale Comics e riuscire ad avere uno spazio in cui chiamare tante persone da tutta Italia per riuscire a fare una due giorni di giochi e musica?”.
    Per chiunque fosse interessato ad iscriversi al Baba Yaga come si può fare? “Noi abbiamo una quota di tesseramento che vale un anno solare, da gennaio a dicembre. La tessera ti dà la possibilità di accedere ai locali quando vuoi, generalmente nelle sere della settimana e alla domenica c’è sempre qualcuno qui a giocare. Si ha inoltre la possibilità di venire qualche volta prima per vedere come funziona e iniziare a conoscere le persone. La quota annuale è di 120 euro. Questi soldi ci servono per pagare affitto della sede, le bollette e comprare l’attrezzatura che ci serve. Però il primo tesseramento indipendentemente dalla tua età costa la metà, 60 euro. Per i minorenni i 60 euro rimangono tali per tutte le iscrizioni fino a che non si diventa maggiorenni”.

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