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    Sparatoria
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    Redazione - redazione@alessandrianews.it  
    29 Aprile 2013
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Sparatoria davanti Palazzo Chigi, “volevo colpire i politici”

    Gravi le condizioni di uno dei Carabinieri feriti. Luigi Preiti, immediatamente fermato dalle forze dell'ordine, è "un uomo disperato. Voleva colpire i politici" ha spiegato il pm Leviani dopo averlo interrogato. Incredulità a Novi e Predosa. Il fratello: "chiediamo scusa alla cittadinanza e alle famiglie dei carabinieri"

    Gravi le condizioni di uno dei Carabinieri feriti. Luigi Preiti, immediatamente fermato dalle forze dell'ordine, è "un uomo disperato. Voleva colpire i politici" ha spiegato il pm Leviani dopo averlo interrogato. Incredulità a Novi e Predosa. Il fratello: "chiediamo scusa alla cittadinanza e alle famiglie dei carabinieri"

    ROMA – Non soffre di una patologia psichiatrica – come inizialmente era stato annunciato da diverse agenzie -, è “un uomo disperato”. E altrettanto disperato è stato il gesto compiuto da Luigi Preiti nella mattinata di ieri, domenica 28 aprile, proprio mentre i nuovi ministri facevano il solenne giuseppe a palazzo Montecitorio insieme al Capo dello Stato.
    Dopo aver dormito in un albergo del centro, è uscito e si è diretto in piazza Colonna, dove, poco prima di mezzogiorno, nell’impossibilità di entrare in Parlamento per colpire i politici, ha esploso 6 colpi d’arma da fuoco contro i Carabinieri che si trovavano nelle vicinanze: Giuseppe Giangrande, 50 anni, e Francesco Negri, 30. Una delle due vittime si trovava in strada, tra piazza Colonna e piazza di Montecitorio, mentre l’altro era vicino all’altana che fa da guardia tra le due piazze.
    Gravi le condizioni di Giuseppe Giangrande, ferito al collo e sottoposto con urgenza ad intervento chirurgico:  “Il paziente Giangrande Giuseppe è giunto in codice rosso all’Umberto I.  – hanno detto i medici nel corso della conferenza stampa – Il foro d’entrata del proiettile è stato localizzato nella regione laterale del collo a sinistra. Il proiettile è stato estratto e c’è una lesione alla colonna vertebrale a livello cervicale importante. Sono in corso accertamenti. La prognosi di Giuseppe Giangrande resta riservata per 72 ore quoad vitam (“Quoad Vitam” signica letteralmente “relativa alla vita”: è una espressione medica che indica che i medici non si esprimono sulle possibilità di sopravvivenza del brigadiere per le prossime 72 ore)”. Giangrande ha subito un “danno midollare importante” e ora si trova ricoverato in terapia intensiva neurochirurgica.

    Luigi Preiti, è stato fermato immediatamente dopo il fatto. L’uomo, 49enne, è originario di Rosarno, in Calabria, ma ha vissuto a Predosa, per molti anni, prima di ritornare alla città d’origine.
    “E’ un uomo pieno di problemi che ha perso il lavoro, aveva perso tutto, era dovuto tornare in famiglia: era disperato. In generale voleva sparare sui politici, ma visto che non li poteva raggiungere ha sparato sui carabinieri”. Queste le parole del pubblico ministero Roma, Pierfilippo Laviani, che ha interrogato Luigi Preiti. “La pistola proviene dal mercato  clandestino. E’ stato lo stesso Preiti a dire di averl aacquistata quattro anni fa al mercato nero di Alessandria. Ha confessato tutto, ha detto di voler colpire i politici. Non sembra una persona squilibrata”. 

    Le stesse parole vengono usate dal fratello Arcangelo Preiti, che vive a Novi con la moglie e due bambine: “Non è uno squilibrato, non ha mai sofferto di patologia psichiatriche”, ha assicurato ad alcuni organi di stampa e a diverse emittenti televisive. “Siamo allibiti, non sappiamo spiegarci quel che è potuto accadere. Mio fratello non è né squilibrato né terrorista e si stanno raccontando tante cose non vere. Io non sento mio fratello da agosto, ma lui è sempre stata una persona normalissima. Non so cosa gli sia successo, chiediamo scusa alla cittadinanza e alle famiglie dei carabinieri. Anche i miei genitori sono rimasti sconvolti e non sanno come spiegarsi una cosa del genere. Siamo sconvolti tutti quanti non sappiamo perché è successo, si era separato dalla moglie tre anni fa e lavorava e viveva qui in Piemonte, poi ha perso anche il lavoro e viveva con i miei giù in Calabria – ha aggiunto – Non so come si sia procurato la pistola”.
    Sempre a Novi abita anche Girolama, la sorella di Luigi Preiti.
     

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