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    Giulia Boggian - giulia.boggian@alessandrianews.it  
    12 Ottobre 2013
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Nessun artificio contabile: “il bilancio riequilibrato pareggia con le carte in regola”

    Il sindaco Rita Rossa e l'assessore Matteo Ferraris hanno presentato l'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato che passerà la prossima settimana in Consiglio comunale e poi al vaglio della commissione Ministeriale. "Il pareggio è stato possibile inserendo il credito della massa passiva in mano all'Osl"

    Il sindaco Rita Rossa e l'assessore Matteo Ferraris hanno presentato l'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato che passerà la prossima settimana in Consiglio comunale e poi al vaglio della commissione Ministeriale. "Il pareggio è stato possibile inserendo il credito della massa passiva in mano all'Osl"

     ALESSANDRIA – Nessun miracolo e nessuna magia (come hanno ironicamente definito i sindacati mercoledì pomeriggio): “l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato 2012-2013 pareggia, sta in piedi ed è stato fatto con criterio. E ha una profonda dignità perché ci si è arrivati come risultato dei sacrifici fatti in questi mesi dagli alessandrini”. Con queste parole il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, insieme all’assessore al Bilancio Matteo Ferraris ha presentato il documento ufficiale di bilancio stabilmente riequilibrato che all’inizio della prossima settimana verrà presentato e votato in Consiglio comunale. “Abbiamo chiesto grandi sacrifici – e di questo ancora me ne scuso – ha aggiunto l’assessore – ma ora i risultati iniziano ad arrivare, nonostante la strada per arrivare ad un futuro migliore per le nuove generazioni non sia ancora vicina all’orizzonte. Ovvero chiederemo altri sacrifici, ancora”. “Ci presentiamo con documenti contabili che hanno previsto l’approvazione del bilancio consuntivo 2011, ci apprestiamo ad approvare il Bilancio 2012 e il pluriennale 2013 -2015. L’obiettivo è quello del pareggio come previsto dalla legge che concede 2 anni per raggiungere questo risultato. L’impostazione che la maggioranza si è data è stata quella di conciliare il rispetto delle norme e la necessità di risanamento con le esigenze di coesione sociale della città”. Il sindaco ci tiene a sottolineare come “il risanamento non è semplicemente un fatto tecnico e contabile, ma deriva dalla responsabilità, prima di tutto civile della ‘allora opposizione’ (nella precedente amministrazione) che ha portato a denunciare le falsificazioni di bilancio. L’opposizione ha svolto fin dal 2009 il suo ruolo di denuncia delle irregolarità e di porre al centro del dibattito il tema del risanamento dei conti”.
    Tanto per dare delle giustificazioni alle scelte fatte fino ad oggi, che con il contributo di molti, hanno portato a questo documento, Rita Rossa ricorda come “per parte nostra non ci siamo mai posti l’obiettivo di fare scelte per rispondere a categorie speciali di cittadini e avere un ritorno in termini di consenso, così come ci siamo sempre rifiutati di seguire la strada della chiusura di servizi che la legge considera non essenziali, ma che per noi sono fondamentali. Che lo sono per la città”.

    Così, in termini numerici, se si confronta il consuntivo 2011 (appena approvato) che chiudeva a -46 milioni con la previsione di chiusura del bilancio del 2012 “abbiamo una chiusura a -12,5 milioni di euro e delle previsioni di consuntivo ancora migliori che si collocano a -9 milioni. Questi risultati sono la testimonianza evidente che la nostra comunità ha saputo stringere i denti realizzando in 6 mesi un risultato epocale” spiega il primo cittadino. Un risultato ottenuto non certo per “finanza creativa”, ma frutto di una corretta impostazione contabile, quella che si può definire “di un buon padre di famiglia” che tiene conto di tante variabile e di quella della crisi che colpisce le famiglie prima di tutte. “Noi avevamo l’obbligo legislativo di presentare un’ipotesi che verrà valutata dalla Commissione ministeriale e in tale ipotesi realizziamo un equilibrio di bilancio in due esercizi finanziari ” spiega l’assessore Ferraris, sottolineando come l’ultima parola, quella “della verità” sia ancora in mano alla commissione Ministeriale che non ha ancora visionato la proposta.
    Questa precisazione a difesa del “trend in miglioramento” registrato per le entrate, “grazie all’aumento delle tariffe locali”. Nel 2013 le entrate si stabilizzano intorno ai 96 milioni di euro e con una spesa di 129 milioni il gap ci sarebbe ancora. Una parte dei crediti però deriva dall’insinuazione nella massa passiva dei creditori del Comune per 32 milioni di euro. Eccola qui allora la “magia”: “abbiamo inserito la posta del credito derivante dalla massa passiva dell’Osl. Nei primi mesi del 2012 infatti in questo Comune sono stati spesi 55 milioni di euro, usati per coprire debiti di competenza degli anni precedenti, con un uso improprio (“straordinariamente negativo” è stato definito in un secondo momento dall’assessore Ferraris). Di questi 24 corrispondono all’anticipo di tesoreria, per gli altri 32 abbiamo chiesto l’insinuazione nella massa passiva”. Anzi in realtà la somma inserita come voce in bilancio è stata inserita con una svalutazione del 50%, perché nel 2013- nel frattempo – l’amministrazione ha scelto la procedura semplificata che abbatte il credito del 50%. Un’analoga richiesta, prudenzialmente stimata in 20 milioni nel 2012, era già stata fatta e anche già contestata dal Ministero in quanto l’Organo Straordinario di Liquidazione non aveva ancora certificato i crediti ammissibili.

    Cosa è cambiato quindi oggi? “Intanto dei documenti contabili che dimostrano il trend in crescita, solo grazie alla città, e senza l’aiuto dello Stato. Ma soprattutto quello che abbiamo oggi – dichiara il sindaco – è la certificazione da parte dell’Osl che questi sono crediti certi, esigibili e privilegiati”: ovvero “questi sono soldi degli alessandrini, soldi nostri, che alla comunità devono tornare”. “Il Ministero ci aveva indicato come le somme derivanti da tale insinuazione potessero essere utilizzate per coprire spese straordinarie – aggiunge l’assessore al Bilancio – Per questo noi riteniamo corretto iscriverle a bilancio per coprire una situazione straordinaria di disavanzo, riconosciuta come tale anche dall’Organo Straordinario di Liquidazione”. Poi, “dopo l’approvazione in Consiglio Comunale – ha concluso – sarà comunque solo la Commissione Ministeriale che potrà dire se le nostre ragioni siano corrette, oppure no”. Una certa soddisfazione, pur nella consapevolezza che si tratta di un pareggio come “punto di partenza” e non certo di arrivo: “gli obiettivi di risparmio restano e sono fondamentali, in questo, i lavoratori del Comune che si sono fatti parte attiva per individuare ogni minimo spreco e per razionalizzare ogni spesa, dando una mano incredibile al risanamento complessivo”. “Certo un prezzo è stato pagato, non si è potuto rinnovare il contratto ai precari, ma l’accordo Atm, la riorganizzazione dei servizi ex-Aspal, il consolidamento della gestione dei servizi educativi, le prospettive su tutta la partita del Teatro, ci confermano che le soluzioni sono possibili, purché si abbia la tenacia e la capacità di perseguirle. Noi non risaneremo licenziando i lavoratori, anzi chiediamo il consolidamento degli strumenti di cassa integrazione in deroga, delle prospettive di pre-pensionamento. E comunque nel capitolo delle spese del personale per l’anno 2014 abbiamo nuovamente inserito le risorse, smentendo le voci preoccupanti e allarmistiche che erano circolate”. Molto più duro, proprio con se stesso l’assessore Ferraris: “Ma quale magia! Un dramma. In questo bilancio si chiederanno ancora sacrifici e si faranno contrazioni ancora sulla città”. Ma allo stesso tempo aggiunge come siano arrivati i flussi dell’Imu dallo Stato, proprio in queste ore, e che quindi “nei prossimi giorni saranno pagati tutti, cooperative che si occupano della manutenzione del verde comprese”.  “In questi bilanci non ci sono artifici contabili, non c’è finanza creativa, il bilancio pareggia e le carte sono in regola. Dopo tanti mesi di tempesta noi vediamo la spiaggia avvicinarsi e vogliamo portare la barca in quel posto sicuro” ha concluso il sindaco tirando la “stoccata finale” a chi “a volte si ha l’impressione che ci sia rimasto male. A chi pensava non ce l’avremmo fatta e che sarebbe stato meglio il commissario”.

     

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