Troppi compiti delle vacanze? I genitori si lamentano
Si ha quasi l'impressione che le insegnanti abbiano necessità di mettersi in pari entro la fine dell'anno e quindi di concludere il programma stabilito con più lavoro a casa
Si ha quasi l'impressione che le insegnanti abbiano necessità di mettersi in pari entro la fine dell'anno e quindi di concludere il programma stabilito con più lavoro a casa
Tempo pieno o no, la mamma in questione non è l’unica a lamentarsi per un eccesso di compiti durante le pause scolastiche. “Nel nostro caso- testimonia Andrea, genitore in un paese limitrofo- i guai arrivano nelle vacanze pasquali. Meno tempo a disposizione, in genere durano una settimana o poco più, e più compiti. Si ha quasi l’impressione che le insegnanti abbiano necessità di mettersi in pari entro la fine dell’anno e quindi di concludere il programma stabilito con più lavoro a casa. Un po’ come se noi adulti passassimo le ferie a rivedere o perfezionare la nostra professione, senza staccare mai la spina”. Si mette sulla difensiva, invece, Giovanna, maestra in pensione “I tempi sono cambiati.
E lo è anche il ruolo delle insegnanti che prima avevano il potere decisionale. Negli ultimi anni i genitori hanno cominciato ad interessarsi a questioni che competono loro solo marginalmente, creando problemi a chi, di fatto, cerca di svolgere al meglio il proprio lavoro. I bambini dovrebbero essere continuamente stimolati, soprattutto nel periodo delle elementari, quando i compiti a casa possono essere presentati come gioco”. L’alternativa sembra arrivare da Laura, mamma ed insegnante alle superiori, completamente d’accordo con il ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza che ha proposto, poco prima della pausa natalizia, di dare ai ragazzi libri da leggere in sostituzione ai compiti “Questo serve per fornire loro una maggiore consapevolezza della cultura e, al tempo stesso, un momento di evasione importante per la crescita”.