Cesare Viazzi, padre del Tg3
Nella giornata di oggi, domenica 2 febbraio, si ricorda l'anniversario della nascita del giornalista novese che, sotto la guida di Biagio Agnes fece parte della stretta cerchia di uomini che diede vita alla terza rete della Rai e al suo telegiornale
Nella giornata di oggi, domenica 2 febbraio, si ricorda l'anniversario della nascita del giornalista novese che, sotto la guida di Biagio Agnes fece parte della stretta cerchia di uomini che diede vita alla terza rete della Rai e al suo telegiornale
Nipote dell’omonimo Cesare, grande pittore, dopo aver frequentato il ginnasio a Novi, città in cui la famiglia Viazzi visse dall’Unità d’Italia, e il liceo a Genova, cominciò ad impugnare la penna non ancora ventenne, quando indossò le vesti del critico teatrale. Scrisse su diverse riviste, quali Filodrammatica, La voce alessandrina, L’emancipazione, Platee, Segnale, Ridotto. Sempre come critico, trovò spazio nelle pagine culturali dei quotidiani Il nuovo cittadino, Corriere mercantile, Avvenire, dei settimanali Corriere del pomeriggio e Il lunedì e di diversi periodici italiani e stranieri.
Compiuti i trent’anni, nel 1959, la Rai gli apre le porte. Passa dalla radio al piccolo schermo, inventandosi e trasformandosi, da radiocronista ad inviato speciale, fino a conduttore televisivo. Sui canali radio appone la sua firma sia su una serie di 50 documentari sia su servizi riguardanti l’alluvione di Firenze e l’invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia. Segue dieci Festival cinematografici di Cannes, numerose edizioni della Mostra Internazionale del Film d’Autore e venti edizione del Festival della Canzone Italiana. Nel corso della sua carriera, viene inviato in Austria, Cecoslovacchia, Centrafrica, Francia, Germania, Gibilterra, Inghilterra, Marocco, Spagna, Urss. Il suo spirito eclettico lo lancia anche nel mondo dello sport, con radiocronache e telecronache e servizi in programmi quali Tutto il calcio minuto per minuto e 90° minuto.
Nel 1979, un’altra svolta: fa parte della cerchia di uomini che, sotto la guida di Biagio Agnes, mettono in piedi la terza rete Rai e il Tg3, di cui viene nominato caporedattore degli speciali. La sua carriera non si ferma qui: diventa direttore della sede regionale Rai di Genova e vicedirettore nazionale dei servizi giornalistici. I suoi anni vissuti sulla via del giornalismo gli valgono premi quali il Microfono d’argento e il Premio Fiuggi. Essere critico d’arte, giornalista sportivo, inviato e figurare tra i padri del Tg3 non gli bastò. Fu anche scrittore, autore di una produzione letteraria per gran parte riservata al teatro, e docente universitario all’ateneo di Genova.
Della figura e dell’uomo che fu Cesare Viazzi si occupò nel maggio 2013, sulla rivista In Novitate, Roberto Benso, ritraendolo partendo dalle vicende personali de giornalista negli anni giovanili, riportando alla memoria il nonno pittore Cesare, il padre Carlo Alberto, avvocato con studio in via Cavour a Novi e la mamma Italia. Nel 2012 e nel 2013 fu ricordato anche sulla rivista “Novinostra”. Lunga è inoltre la lista dei colleghi che gli hanno reso omaggio nel corso degli anni: Federico Buffoni sul Secolo XIX, Diego Curcio sul Corriere Mercantile, Maria Luisa Bressani e Massimo Zamorani su Il Giornale.
È infine sul punto di uscire una pubblicazione a lui dedicata da Roberto Benso, “Cesare Viazzi, scrittore e giornalista”, dove figurano anche una breve memoria scritta dal collega Mario Bottaro e un nota di Daniela Terragni, che ne tracciano rispettivamente la figura professionale e personale.