Suissa, bilanci con il segno più. In vista un nuovo ampliamento
Dopo i lavori di allargamento dello stabilimento, l'azienda dolciaria di Arquata Scrivia ha iniziato la realizzazione di una cioccolateria a Serravalle, alle porte della zona dei centri commerciali. "Una vetrina per tutti i prodotti agroalimentari di qualità che il nostro territorio può vantare", spiega il titolare.
Dopo i lavori di allargamento dello stabilimento, l'azienda dolciaria di Arquata Scrivia ha iniziato la realizzazione di una cioccolateria a Serravalle, alle porte della zona dei centri commerciali. "Una vetrina per tutti i prodotti agroalimentari di qualità che il nostro territorio può vantare", spiega il titolare.
Una vetrina importante per tutti i produttori agroalimentari del novese, visto che la Suissa occuperà i locali – attualmente vuoti – del vecchio Punto Blu sulla rotonda dell’autostrada. Davanti a quell’edificio, che in passato aveva ospitato anche un distributore di carburante e un bar, passano ogni anno centinaia di migliaia di persone, dirette ai centri commerciali di Serravalle. «Abbiamo scommesso sulla valorizzazione del nostro territorio», dice ancora Piella. Alla Suissa, evidentemente, lo spaccio aziendale non basta più. E così, a poco più di un anno dall’ampliamento dello stabilimento di Arquata (costato circa 1,8 milioni di euro), l’industria dolciaria della valle Scrivia si allarga ancora.
Se il fatturato cresce, il margine utile però si riduce: «C’è un aumento costante dei prezzi delle materie prime. Sono cresciuti i costi che sosteniamo per rifornirci di cacao, latte e derivati. I nostri clienti però non riescono a riconoscerci questo incremento e così i nostri guadagni diminuiscono. Insomma, offrire un prodotto di qualità è spesso problematico», afferma il titolare della Suissa.
Vale anche per le uova di Pasqua: «È ancora presto per tracciare un quadro preciso delle vendite del 2014. Può capitare che i punti vendita della grande distribuzione, se non riescono a piazzare le uova nemmeno con le tipiche offerte del periodo post pasquale, chiedano di restituirle. Insomma, non sappiamo mai se queste uova le abbiamo vendute o affittate», scherza Piella. Un trend però è emerso chiaramente: anche quest’anno una contrazione dei consumi c’è stata. «Il numero di uova vendute può anche essere più o meno simile a quello del passato, ma è senz’altro cambiata la pezzatura del prodotto: si scelgono uova più piccole e dunque più economiche».
Il servizio completo sul Novese in edicola a partire da giovedì 24 aprile.