Musulmano per amore, ma lei fugge
Protagonisti di questa vicenda un artigiano restauratore di mobili antichi di un paese alle porte di Novi, 56 anni lui e 32 la consorte tunisina. Lui per amore si converte all'Islam, lei lo abbandona: "Per te sono morta, non cercarmi"
Protagonisti di questa vicenda un artigiano restauratore di mobili antichi di un paese alle porte di Novi, 56 anni lui e 32 la consorte tunisina. Lui per amore si converte all'Islam, lei lo abbandona: "Per te sono morta, non cercarmi"
“Per sposarla sono pure diventato musulmano – ammette un artigiano restauratore di mobili antichi di un paese alle porte di Novi, 56 anni lui e 32 la bellissima consorte tunisina – Ho cercato di non farle mai mancare nulla e credevo di aver finalmente trovato l’anima gemella. Adesso non so più che fine abbia fatto mia moglie. Mi ha lasciato, è sparita di punto in bianco e per la legge italiana non dovrei e non potrei nemmeno sapere dove adesso sia. Nessuno vuole toglierle la libertà e tantomeno intenderei inserirmi nella sua nuova vita.
Anzi, rischierei grosso quindi a livello giudiziario se ci provassi. Credete sia giusto così? Il nostro matrimonio dura da cinque anni e lei ha sempre dimostrato un attaccamento nei miei confronti veramente grande. È scomparsa da casa due settimane fa, volontariamente. Mi sono rivolto ai carabinieri, solo per avere il chiarimento che mi spetterebbe di diritto, ma mi è stato detto che è libera di fare ciò che vuole in quanto maggiorenne e titolare dei diritti civili. Non mi dò pace, vago con l’auto tutti i giorni nei paesi attorno Novi, nella speranza di incontrarla.
Dalle ricerche che ho fatto e da qualche vaga informazione penso sia da queste parti. Non riesco più a lavorare. Sto anche pensando di distribuire sue fotografie negli esercizi pubblici, per sapere se qualcuno l’avesse vista. Rispetto la sua decisione anche se non la comprendo, ma dovrebbe essere almeno lei a spiegarmela di persona. Mi ha solo mandato un sms: “per te sono morta, non cercarmi”. Se possa aver conosciuto qualcun altro? Non lo so e per questo non mi rassegno. Qualcuno a denti stretti mi ha parlato di un sindacalista”.
La storia tra l’artigiano e la tunisina nacque quasi per caso cinque anni fa, per via telefonica tramite un amico comune che li mise in contatto. Lei parlava già bene l’italiano, poiché lavorava in una ditta che in Tunisia produce leveraggi per la Fiat. Lunghe notti trascorse al telefono, finché i due non si incontrarono in Italia e scoccò la scintilla. Quando lei tornò in Tunisia lui la raggiunse, ma valutando le difficoltà degli spostamenti, con il consenso della famiglia di lei decisero di sposarsi subito, però seguendo i dettami del Corano. Così il novese si convertì all’Islam. Per amore. “Più che convertirmi – chiarisce – meglio dire che abbia dovuto cambiare religione e diventare musulmano, non avevo scelta”.
La cerimonia nuziale durò sette giorni, come da tradizione legata alle popolazioni nomadi del deserto. L’artigiano tornò a casa e presentò la moglie ai genitori che dopo la comprensibile sorpresa, un po’ traumatica, la accolsero come una figlia. Lei si inserì perfettamente nel tessuto sociale, allargò la cerchia di amicizie tramite Facebook e i social network, lavorando spesso come barista in città e come interinale in una nota azienda del territorio.
Perché, allora, tutto si sarebbe incrinato? “Per i primi tre anni abbiamo vissuto in amore e accordo senza il più piccolo screzio – prosegue l’artigiano – Diceva ultimamente di sentirsi “soffocata”. Forse credeva che in Italia anche da sposata potesse fare una vita molto libera. Voleva essere moglie, ma libera di andarsene quando voleva senza neanche avvisarmi. Ma non lo ha mai fatto, pur manifestando l’intenzione. Ha cominciato a disinnamorarsi di me. Anche se io la coprivo di tutte le attenzioni possibili e immaginabili. Improvvisamente, circa due mesi fa, mi ha annunciato che voleva lasciarmi. Le ho detto di pensarci su, perché avrei voluto avere una famiglia e magari un figlio da lei. Ultimamente telefonava in continuazione a una sua amica, conosciuta in fabbrica, parlavano solo arabo. Tutte le sere anche per ore.
Lei, in verità, stava manifestando in arabo l’intenzione di lasciarmi perché non capissi. Pur di non perderla avevo accettato che restasse in casa affinché non avesse finito la scuola per stranieri per ottenere la licenza media. L’ultimo giorno di scuola la sua amica mi ha chiamato avvisandomi che mia moglie aveva l’intenzione di andarsene di casa. Non c’è stato nulla a fare. L’ho seguita, ma nel momento in cui mi vedeva cominciava a correre, Una volta è entrata nella caserma dei carabinieri”.
Adesso il sogno d’amore sembra svanito. Ma l’artigiano non demorde e, sempre per amore, sarebbe disposto a riaccoglierla come nulla fosse accaduto.