Dalla bioedilizia la casa autosufficiente

E' il primo esempio ovadese di costruzione che abbatte quasi del tutto i costi per il riscaldamento. Sorgerà accanto a via Voltri: 120 metri quadri costruiti in legno

OVADA – Legno al posto del vetusto calcestruzzo. Sorgerà a breve a Ovada il primo esempio di casa in bioedilizia. Una villetta da 120 metri quadrati, distribuiti su un piano. La particolarità della costruzione è quella di essere al 90% autosufficiente dal punto di vista energetico. L’ha voluta così il futuro proprietario, Roberto Gramatica, per abbattere costi di riscaldamento e in futuro di manutenzione ordinaria. Il progetto è ovadese, dall’ingegner Enrico Ferrari, la mano d’opera dell’impresa torinese Building Evolution. “La consegna – spiega lo stesso Gramatica – è prevista a fine ottobre. Mi sono convinto dopo aver visto alcune case completate nella provincia di Cuneo. Con una costruzione del genere riscaldarsi costerà in media 50 centesimi al giorno per tutto l’anno”. Proprio il legno, una struttura perimetrale di 22 metri cubi è alla base dell’innovazione.

Sul tetto a vista saranno installati i pannelli solari. “Per il riscaldamento a pavimento – spiega Elia Buliga, direttore della Building Evolution – basta che l’acqua raggiunga 27°, temperature molto inferiori a quelle abituali. Da qui deriva parte del risparmio. L’Italia è ancora un paese legato a metodi di costruzione tradizionali. Ma negli ultimi tempi qualcosa sta cambiando”. Il cambio di rotta può essere anche un sistema per rimettere in moto un settore che più di ogni alto ha sofferto dall’inizio della crisi, determinando contrazioni in genere in tutto l’artigianato, non solo sul nostro territorio.