Massobrio celebra il Dolcetto d’Ovada
Home
Redazione - redazione@ovadaonline.net  
31 Gennaio 2015
ore
00:00 Logo Newsguard

Massobrio celebra il Dolcetto d’Ovada

Il popolare giornalista enogastronomico de "La Stampa" parla di "Rocco di Carpeneto", azienda che fa parte del nucleo fondatore del consorzio dell'Ovada docg

Il popolare giornalista enogastronomico de "La Stampa" parla di "Rocco di Carpeneto", azienda che fa parte del nucleo fondatore del consorzio dell'Ovada docg

CARPENETO – Era dal marzo 2011 che il territorio non riceveva una vetrina del genere. Fu l’Ansè prodotto a Tagliolo da Anna Maria Allemani a essere celebrato dal popolare giornalista Paolo Massobrio sulle pagine de “La Stampa”. Ieri è stato il turno di un altro Dolcetto del territorio, definito uno dei grandi vini d’Italia nelle pagine dell’inserto dedicato alla buona cucina e al buon bere. Protagonista assoluto il rosso prodotto a Carpeneto da Paolo Baretta e Lidia Carbonetti, milanesi che hanno scelto l’Ovadese per passare da un lavoro nella finanza alla cura delle vigne, e membri con la loro azienda Rocco di Carpeneto del nucleo di produttori che ha dato vita al consorzio di tutela dell’Ovada docg.

Un viaggio tra sapori e sensazioni diverse. Dallo Steira 2012, ottenuto dalle uve di una vigna che ha quasi 45 anni, al Losna 2012 ottenuto da vigneti più giovani.  “Tre anni di lavoro – scrive Massobrio, raccontando la storia dei due produttori – col restauro della proprietà e la costruzione di una cantina su tre livelli. Ma soprattutto, la conversione in biologico delle vigne per partire con le prime 20 mila bottiglie”. Per l’Ovadese la conferma delle potenzialità del nostro vino, e della ventata di novità portata da questa nuova generazioni di produttori.  

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione