“Ubo – App”: l’antidoto contro lo spreco alimentare
Dal progetto Una buona occasione, promosso anche dalla Regione Piemonte, nasce una App gratuita con notizie, consigli e suggerimenti sugli alimenti, come conservarli, come riutilizzare gli avanzi e come fare bene la spesa
Dal progetto Una buona occasione, promosso anche dalla Regione Piemonte, nasce una App gratuita con notizie, consigli e suggerimenti sugli alimenti, come conservarli, come riutilizzare gli avanzi e come fare bene la spesa
Gli esperti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (che in tema di sicurezza alimentare hanno acquisito fama internazionale fin dai tempi di “mucca pazza”) hanno elencato le regole a cui attenersi. Sulla App, scaricabile gratuitamente da AppStore e Google play, si trovano, relativamente a più di 500 alimenti, notizie, consigli e suggerimenti su come, dove e per quanto tempo conservarli (sia cotti che crudi, sia preconfezionati che sfusi, sia freschi che surgelati), su quali siano le porzioni raccomandate, su come riutilizzare gli avanzi e gli scarti, sulla stagionalità della frutta e della verdura, su come fare la lista della spesa e su tante altre cose. E se proprio non si trova quello che si sta cercando con “Chiedi all’esperto” si può domandare direttamente all’Istituto Zooprofilattico.
L’idea posta a fondamento del progetto Una Buona Occasione è quella di incidere sulle cause che contribuiscono a formare l’eccedenza, cercando così di prevenirla: è fondamentale riuscire a limitare la quantità complessiva delle eccedenze, considerato che ne rimarrà sempre una grande disponibilità da destinare a scopi caritativi. Secondo il rapporto Waste Wacher 2013 in Italia ogni cittadino getta 213 grammi di cibo ogni settimana per un costo di 7,06 euro per famiglia, pari a 8,7 miliardi di euro di spesa annua.
Una delle cause più importanti delle eccedenze alimentari è il modo sbagliato con cui vengono interpretate e utilizzate le date di scadenza. Basti pensare alla diffusa abitudine di scegliere nel momento dell’acquisto le confezioni con la data più lontana a discapito di quelle con scadenza più ravvicinata oppure al convincimento, altrettanto diffuso, che il cibo non può essere consumato nel giorno di scadenza riportato sulla confezione perché ormai scaduto oppure ancora al trascurare la scritta “preferibilmente” gettando comunque il cibo alla sua scadenza.
Per dimostrare quanto siano irrazionali e ingiustificati questi comportamenti è stato fatto un test in laboratorio sull’evoluzione delle caratteristiche microbiologiche, organolettiche e sensoriali di alcuni prodotti durante l’intera loro vita commerciale ed i risultati hanno confermato che il trascorrere del tempo non li altera in modo significativo. La scadenza può essere indicata con due diciture: “da consumarsi preferibilmente entro…” (termine minimo di conservazione) e “a consumarsi entro…” (data di scadenza). Il termine minimo di conservazione indica la data entro la quale il prodotto conserva la sue caratteristiche specifiche (es.: fragranza, friabilità, sapore, sapidità, colore, consistenza, ecc.), se vengono rispettate le istruzioni di conservazione. Consumare un alimento oltre la data indicata nel termine minimo di conservazione non è pericoloso per la salute.
Il progetto Una Buona Occasione vuol promuovere e favorire la diffusione della prassi commerciale di offrire in promozione alimenti in prossimità di scadenza. Molti pensano si tratti di “merce di serie B di cui i supermercati vogliono sbarazzarsi a spese della clientela”, mentre in realtà i prodotti sono buoni come gli altri, senza poi considerare che così facendo si ottengono due risultati virtuosi: le aziende della distribuzione riducono gli stock di merci invendute e i consumatori risparmiano.