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    Marta
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    Redazione - redazione@ovadaonline.net  
    28 Gennaio 2016
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Marta Canobbio: un sogno chiamato flauto

    E' da poco stata in Oman per suonare Lucia di Lammermoor. "E' un paese che investe sulla musica". Gli inizia alla Rebora, poi la Scala e il Carlo Felice

    E' da poco stata in Oman per suonare Lucia di Lammermoor. "E' un paese che investe sulla musica". Gli inizia alla Rebora, poi la Scala e il Carlo Felice

    OVADA – Cosa c’entrano una flautista ovadese, Dario Argento e la capitale dell’Oman, Muscat? Sembra una compagnia bizzarra, ma la ventottenne Marta Canobbio è appunto stata recentemente nel paese arabo con l’orchestra del Carlo Felice di Genova per suonare la “Lucia di Lammermoor” nella versione diretta dal maestro dell’horror. Marta ha coronato la sua passione. “Hai presente quando ai bambini viene chiesto qual è il loro sogno nel cassetto? Ecco, io rispondevo diventare musicista e suonare in un’orchestra” ci dice. “Ho iniziato a suonare molto piccola con i corsi propedeutici del Maestro Chiddemi, poi sono passata alla scuola di musica Rebora sotto la guida di mio zio Marcello Crocco e da allora non ho più smesso. Certo, non è stato sempre facile: frequentare la scuola e dare anche gli esami in conservatorio (ha studiato al Nicolini di Piacenza ndr) ha messo a volte a dura prova il mio entusiasmo. È stato fondamentale il supporto di mia madre”.

    “Il giorno del diploma, un insegnante mi ha detto: ‘Da adesso inizia il lavoro vero!’ E aveva ragione. Da lì in poi è stato tutto un susseguirsi di audizioni, master e lezioni con importanti flautisti che mi hanno portato a suonare con diverse orchestre italiane: fra questi i Pomeriggi Musicali, l’orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala, altre formazioni minori ed infine l’orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova con la quale lavoro tuttora.  La strada è ancora lunga. Spero che continui il più a lungo possibile….”.

    La tournée in Oman è stata per Marta un’esperienza molto particolare.  “Poter toccare con mano una cultura e un mondo così diverso dal nostro, ha reso il tutto ancora più affascinante, inoltre ho avuto la fortuna di lavorare in un teatro davvero stupendo. È bellissimo come loro, pur non avendo una storica cultura musicale come la nostra, investano su di essa, mentre noi la lasciamo morire lentamente… Abbiamo eseguito due programmi: uno sinfonico con musiche di Korsakov, Tchaikowskj, Verdi, Wagner, Mascagni e uno operistico, con la ‘Lucia di Lammermoor’ di Donizetti e la regia di Dario Argento.” L’Oman ama le musiche occidentali, ma è pur sempre un Paese musulmano. “E infatti l’opera è stata modificata per rispettare la legge islamica, togliendo quindi scene di nudi, sangue e croci.”

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