In cerca di Angelo Morbelli tra Piacenza e Novara
Il nostro percorso glocart si sposta tra Piacenza e Novara nel nome di un artista alessandrino di nascita, milanese di adozione e monferrino per sintonia e affinità: Angelo Morbelli, grande protagonista del divisionismo
Il nostro percorso ?glocart? si sposta tra Piacenza e Novara nel nome di un artista alessandrino di nascita, milanese di adozione e monferrino per sintonia e affinità: Angelo Morbelli, grande protagonista del divisionismo
È questa anche l’occasione per avvicinare due importanti collezionisti del secolo scorso, esempi di mecenatismo all’epoca non così frequenti, i quali decisero di donare alla comunità in cui vivevano il ricchissimo frutto della loro grande passione. Colpisce per inciso che Giuseppe Ricci Oddi non presenziò alla cerimonia di inaugurazione della sua galleria l’11 ottobre 1931, seppure in presenza dei principi di Piemonte Umberto e Maria José, eredi al trono. Riservatezza e natura schiva in un personaggio che aveva e avrebbe continuato a dedicare le sue ingenti risorse di famiglia e derivate dalla grossa azienda meccanica di cui era titolare, all’acquisto di opere d’arte collocate in un edificio progettato apposta per lui.
Ma veniamo ai dipinti. Si tratta di Alba domenicale del 1915 (Piacenza) e Angolo di giardino del 1910 (Novara). Nota in precedenza come La prima messa, Alba domenicale fu venduta nell’ottobre 1916 dall’artista (per 1.500 lire) al collezionista Giuseppe Ricci-Oddi (1868-1937). È un dipinto ambientato in Monferrato, non lontano dalla Colma di Rosignano dove Angelo Morbelli amava tornare e dove soggiornò ripetutamente, vibrante di luce e di colore, intriso di commozione e di spiritualità. Si vede la strada, un sentiero bianco – i cui bordi sono segnati da una ricca vegetazione e da una terra bruna – che sale verso il paese di Terruggia, non lontano dalla Colma, il cui profilo si distingue sullo sfondo del cielo già illuminato dalla luce del sole. In primo piano le figure dei contadini che, vestiti a festa, avanzano con passo lento nell’atmosfera rarefatta dell’ora mattutina di un’alba domenicale.
Angolo di giardino, è invece un paesaggio privo di persone, siamo sempre in Monferrato, si direbbe proprio dalla balza che sta davanti alla casa dell’artista, da cui si gode un paesaggio meraviglioso. Un divisionismo pulviscolare caratterizza questo straordinario dipinto, che verrebbe voglia di avvicinare all’Infinito di Giacomo Leopardi per la presenza di quella barriera di fiori e foglie al di là della panchina, barriera che però non impedisce la vista dell’orizzonte a chi si sporga oltre la vegetazione. Il dipinto appartiene alla collezione Giannoni di Novara, Paolo Giannoni (1862-1944) esempio di self made man, impiegato delle ferrovie prima, orefice, finanziere e banchiere per capacità non comuni, come il quasi contemporaneo Ricci Oddi accumulò una raccolta di grande importanza degli autori del suo tempo, legati a una figurazione aggiornata seppur nel solco della tradizione. La sua collezione oggi è ospitata nel broletto di Novara.
L’Inseguimento delle opere di autori alessandrini sparsi in collezioni pubbliche non lontane da Alessandria è l’occasione per avvicinarsi a raccolte sorprendenti per la qualità delle opere e per la presenza di autori sconosciuti e non meno interessanti.