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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
15 Settembre 2016
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Tempo di funghi: nel dubbio meglio chiedere all’Asl

Il Servizio Micologico dell’Asl è attivo gratuitamente su tutto il territorio provinciale. Le informazioni necessarie per consumare i funghi raccolti senza rischi e cosa fare in caso di avvelenamento

Il Servizio Micologico dell?Asl è attivo gratuitamente su tutto il territorio provinciale. Le informazioni necessarie per consumare i funghi raccolti senza rischi e cosa fare in caso di avvelenamento

PROVINCIA – Si approssima l’autunno, ed è già tempo di funghi. Cibo prelibato e ricco di preziosi nutrienti, attira l’interesse di raccoglitori più o meno esperti. Ma per non correre inutili e talora gravi rischi per la salute, è opportuno, di fronte al minimo dubbio sull’identificazione delle specie fungine, consultare gli esperti dell’Asl che gratuitamente offrono consulenza in tutte le sedi provinciali.

Il Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, diretto dal dottor Corrado Rendo, svolge questa attività grazie ai suoi esperti micologi, che sono a disposizione del pubblico per esaminare i funghi raccolti, rilasciando un certificato che attesta la loro commestibilità e ne indica le corrette modalità di consumo. In questo modo si prevengono intossicazioni e avvelenamenti causati dall’ingestione di funghi non commestibili. Le prestazioni del micologo sono gratuite per i privati raccoglitori e/o diretti consumatori. Negli stessi orari di apertura del Centro di Controllo Micologico nelle varie sedi è anche possibile ottenere la certificazione dei funghi destinati al commercio. Ha avuto inizio il 29 agosto anche il servizio di pronta disponibilità a supporto dei medici dei Pronto Soccorso della provincia: terminerà il 5 dicembre ed è possibile attivarlo tramite il centralino dell’Asl Al.

Sedi e orari dell’ispettorato micologico dell’Asl Al
Alessandria
Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione – via Venezia 6 – tel. 0131 307800
lunedì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16
In altri giorni è possibile contattare i micologi per concordare un appuntamento ai seguenti recapiti:
Mario Savina tel. 0131 307809;
Sergio Cuccato tel.131307811;
Enrico Cosmello tel. 0131 307838

Casale Monferrato
Sian in corso Valentino 249
lunedì e giovedì dalle 14,30 alle 15,30
martedì e venerdì dalle 9 alle 10,30
In altri giorni è possibile contattare le micologhe Luisemma Novarese e Morano Luisa al n. 0142 434531 per concordare un appuntamento anche al di fuori degli orari indicati.

Tortona
Sian Via Milazzo 1
lunedì dalle 14 alle 16
giovedì dalle 14 alle 16
In altri giorni è possibile contattare la micologa Claudia Sibilia al n. 0131 865858 per concordare un appuntamento

Acqui Terme
Sian in via Alessandria 1
mercoledì dalle 10 alle 12
In altri giorni è possibile contattare, a Novi Ligure, la micologa Tiziana Marenco al n. 0143 332630 per concordare un appuntamento

Ovada
Sian in via XXV aprile 22
martedì dalle 16.30 alle 17.30 (tel 0131307838) sarà presente il micologo Enrico Cosmello.
Negli altri giorni gli utenti potranno fruire del servizio nelle altre sedi provinciali o al telefono 0143 82651.

Novi Ligure
sede dell’AslAl in via Papa Giovanni XXIII 1
lunedì dalle 10 alle 12
In altri giorni è possibile contattare la micologa Tiziana Marenco al n. 0143 332630 per concordare un appuntamento.

Gli esperti Micologi dell’Asl sono disponibili a fornire tutte le informazioni necessarie per consumare i funghi raccolti senza rischi. Ne ricordiamo alcune:

  • Evitare la raccolta indiscriminata di tutti i funghi trovati, poiché solo alcune specie sono commestibili. Si evita così di provocare un danno all’ecosistema.
  • I funghi vanno raccolti interi e completi di ogni loro parte (radichetta, bulbo, volva, anello, …) e non in stato di alterazione (ammuffiti, fradici ecc.), ripuliti dal terriccio avendo cura di manipolarli il meno possibile per evitare cambiamenti di colore.
  • I funghi raccolti si trasportano in contenitori rigidi ed aerati (es. cestini di vimini) che consentono un’ulteriore disseminazione delle spore e diminuiscono i fenomeni di compressione e fermentazione dei funghi.
  • Non raccogliere funghi in aree sospette di inquinamento (discariche, bordi stradali…).
  • Per il riconoscimento della commestibilità dei funghi non affidarsi a metodi empirici come cucchiaino di argento, latte, mollica di pane.
  • Di norma i funghi vanno mangiati sempre ben cotti, da crudi sono scarsamente digeribili se non addirittura velenosi (il comune “chiodino”, Armillariella mellea, risulta tossico se non è prebollito per almeno 15 minuti prima della cottura definitiva) perchè contengono tossine termolabili che si degradano al calore di cottura.
  • Non somministrare funghi a bambini, donne in gravidanza o allattamento, a individui con intolleranze alimentari o a farmaci o disturbi a stomaco, fegato, pancreas, senza il consenso del medico.
Cosa fare in caso di avvelenamento da funghi
  • Se dopo aver consumato dei funghi insorgono disturbi recarsi immediatamente al più vicino Pronto Soccorso.
  • Prestare attenzione ai sintomi di malessere e gastroenterici (nausea, vomito, diarrea), a prescindere dal tempo trascorso dal pasto. Le sindromi da intossicazione da funghi possono essere a breve incubazione (sintomi entro 4-5 ore dal consumo), lunga incubazione (sintomi da 6-8 ore fino a 48 ore ed oltre dal pasto).
  • Portare gli avanzi dei funghi disponibili, compresi quelli gettati via in pattumiera, utili ai fini del riconoscimento.
  • Non tentare “terapie” autonome.
  • Non ingerire nulla, soprattutto niente alcolici.

Gli esperti del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Al forniscono anche alcune raccomandazioni di carattere generale utili a prevenire i rischi ai quali si espongono persone inesperte o anziane inoltrandosi nei boschi in cerca di funghi senza la necessaria cautela e l’attrezzatura adeguata:
  • scegliere i percorsi adatti alle proprie abilità fisiche e psichiche;
  • comunicare l’itinerario a qualcuno prima di intraprendere l’escursione;
  • non andare mai da soli;
  • consultare prima della partenza i bollettini meteorologici e osservare costantemente sul posto l’evoluzione delle condizioni atmosferiche;
  • scegliere l’abbigliamento e l’attrezzatura adatta all’escursione ( calzature da trekking, cellulare, lampada e coltello.