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Redazione - redazione@ovadaonline.net  
1 Ottobre 2016
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Enoteca: conto alla rovescia per la riapertura

Dal 6 all'8 ottobre tre serate gastronomiche per riaprire il locale. Poi le settimane dedicate ai produttori. Il nuovo gestore Bianchi: "Sfida ambiziosa ma se rimettiamo in moto il motore i benefici saranno per tutto l'Ovadese"

Dal 6 all'8 ottobre tre serate gastronomiche per riaprire il locale. Poi le settimane dedicate ai produttori. Il nuovo gestore Bianchi: "Sfida ambiziosa ma se rimettiamo in moto il motore i benefici saranno per tutto l'Ovadese"

OVADA – Il conto alla rovescia è iniziato Riaprirà i battenti la prossima settimana,  giovedì 6 ottobre,  prima di tre serate gastronomiche a tema promosse dal nuovo gestore, l’Enoteca Regionale del Dolcetto di Ovada. Obiettivo dimenticare la falsa partenza che ha costretto l’associazione a ridefinire il consiglio d’amministrazione, soprattutto trovare un gestore diverso dopo il naufragio dell’associazione Balloon che ha gettato definitivamente la spugna nell’estate 2015. Il soggetto individuato è quello della famiglia Bianchi, da più di trent’anni ristoratori in città con “La Pignatta”. Non a caso all’ingresso delle cantine sotto al Palazzo Comunale campeggia la foto gigante di una scodella di agnolotti nel vino e la scritta “La Pignatta in Enoteca”. “Per noi un compito importante – racconta Francesco Bianchi – e un obiettivo ambizioso: fare di quest’associazione la casa dei produttori. Se funzionerà l’enoteca rimetteremo in moto un sistema che ha potenzialità turistiche non da poco”. Per farlo Bianchi ha ideato le settimane a tema riservate alle aziende dell’Ovadese.

“Il giovedì – spiega – sarà dedicato a incontri più tecnici in cui illustrare i vini e farli conoscere. Al sabato lo spazio delle cantine sarà a disposizione dei produttori per i loro eventi”. Il calendario comprende una lunga lista da ottobre fino a giugno 2017 con una pausa a dicembre. “Non vogliamo – spiega papà Angelo – stravolgere la cucina che ci ha dato tutto. L’impronta sarà quella del nostro locale storico: piatti tipici a metà tra Piemonte e Liguria che è poi la particolarità dell’Ovadese”. Nel frattempo l’ associazione sta allacciando contatti con altre enoteche piemontesi e, soprattutto, con i produttori, perché tornino a credere nella struttura.