La caduta della Novese nel libro di Luciano Asborno
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Maurizio Iappini - m.iappini@ilnovese.info  
3 Dicembre 2016
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La caduta della Novese nel libro di Luciano Asborno

Il giornalista ha sempre seguito la Novese e nell’anno in cui il club è sparito dalla Storia del calcio italiano, ad Asborno è parso normale scrivere un libro di fatti e di storia che raccontasse gli ultimi cinque anni del sodalizio capace di vincere uno scudetto agli albori della storia del calcio italiano

Il giornalista ha sempre seguito la Novese e nell?anno in cui il club è sparito dalla Storia del calcio italiano, ad Asborno è parso normale scrivere un libro di fatti e di storia che raccontasse gli ultimi cinque anni del sodalizio capace di vincere uno scudetto agli albori della storia del calcio italiano

NOVI LIGURE – In quasi quarant’anni di carriera ne ha viste di tutti i colori ma nella sua vita di cronista Luciano Asborno ha avuto sempre un riferimento fisso che da settembre di quest’anno è caduto. Il giornalista del bisettimanale “Il Piccolo” (ne è corrispondente da Novi) ha sempre seguito la Novese e nell’anno in cui il club è sparito dalla Storia del calcio italiano, ad Asborno è parso normale scrivere un libro di fatti e di storia che raccontasse gli ultimi cinque anni del sodalizio capace di vincere uno scudetto agli albori della storia del calcio italiano.

Così è nato “È caduta una stella”, il racconto di 1.169 giorni di storia della Novese con un sottotitolo (dal C siamo alla fine) che è la sintesi dell’opera. Spiega l’autore: “Ho voluto raccontare senza polemiche gli ultimi anni di vita del club che ho iniziato a seguire nel 1977, l’anno in cui a Novi giocò l’attuale commissario tecnico della nazionale italiana Giampiero Ventura: lo soprannominai Hitchkok ma lui non la prese mai a male”. Un libero che in quasi 150 pagine riporta una storia incredibilmente reale e realistica, che forse neppure il più fantasioso degli scrittori avrebbe potuto inventarsi.
Per Asborno però nessuna polemica ma uno spirito nobile: “Il ricavato dell’opera servirà a finanziare iniziativa dei Lions della val Borbera nel progetto “Mandiamo un disabile in vacanza”. In pratica l’idea è di sistemare e attrezzare per i disabili il rifugio di Piuzzo in alta val Borbera”.

Da persona modesta qual è, Asborno omette di dire che quando parla di ricavato intende tutti i proventi delle vendite perché la stima che in quasi mezzo secolo di mestiere ha saputo costruirsi gli ha permesso di trovare amici che hanno coperto le spese di stampa. Il libro sarà presentato sabato 3 dicembre in via Roma 20 a Novi (ore 10.00, sala Azimut) con un titolo che è anche un doppio senso perché l’autore nelle pagine finali fa riferimento ai cimeli biancocelesti domandandosi che fine abbiano fatto. Forse il tema del suo prossimo libro?

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