Pendolaria: l’Acqui Genova sempre da incubo
Il rapporto di Legambiente conferma la linea tra le peggiori d'Italia. Provincia citata anche per i collegamenti tra Casale, Vercelli e Mortara
Il rapporto di Legambiente conferma la linea tra le peggiori d'Italia. Provincia citata anche per i collegamenti tra Casale, Vercelli e Mortara
PROVINCIA – Guasti tecnici, ritardi imprecisati, sovraffollamento mettono alla prova ogni giorno quei milioni di cittadini che utilizzano il treno per raggiungere il luogo di lavoro o studio. Come ogni anno, all’entrata in vigore dell’orario invernale, Legambiente lancia la campagna Pendolaria, con una prima analisi della situazione del trasporto ferroviario pendolare in Italia e la lista delle 10 peggiori linee, mentre l’analisi puntuale dei finanziamenti e dei processi organizzativi verranno presentati nel rapporto previsto a gennaio 2017. 
Complessivamente dal 2010 a oggi, a seguito della riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato, secondo il report di Legambiente si possono stimare tagli nel servizio ferroviario regionale pari al 6,5% e negli intercity del 19,7%. Solo in pochissime regioni è aumentato il servizio (il caso migliore è la Provincia di Bolzano), in tutte le altre è stato ridotto o è numericamente rimasto uguale ma con tagli su alcune linee, mentre sono cresciute le tariffe. In Piemonte i servizi sono diminuiti dell’8,4% e le tariffe aumentate del 47,3%.
“Il trasporto ferroviario pendolare deve diventare una priorità nazionale – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini – negli investimenti e nelle attenzioni. Oggi non è così, e su troppe linee la situazione in questi anni è addirittura peggiorata, con meno treni, convogli vetusti, ulteriori tagli ad interi collegamenti. Il nuovo Governo deve individuare le risorse per il rilancio del trasporto pendolare e procedere al commissariamento dove le Regioni non sono in grado di garantire il servizio”.


“Il nostro Paese ha bisogno di una cura del ferro a partire dalle città – ha concluso Zanchini -, per consentire al trasporto pendolare di raggiungere la stessa qualità ed efficienza dell’Alta velocità. In questi anni è mancata una regia nazionale rispetto a un servizio ferroviario pendolare trasferito alle Regioni, che ha avuto come conseguenza tagli e aumenti delle tariffe senza che si fissassero obiettivi di efficienza del servizio o controlli su quanto avveniva nelle linee. Occorre dare speranza ai pendolari che la situazione possa migliorare, e ciò potrà avvenire solo trovando risorse per aumentare il servizio e per acquistare treni nuovi”.