Monte: l’uomo che sfida la natura
Il fascino senza tempo della montagna e della lotta tra l’uomo e la natura nel film ‘Il Monte’ di Amir Naderi, iraniano trapiantato negli Stati Uniti. La pellicola viene proposta martedì, alle 21,15, dal circolo del cinema Adelio Ferrero nella sala Kurosawa del Kristalli. Il film sarà presentato da Riccardo Bellini, che coordinerà anche il dibattito al termine della proiezione.
‘Il Monte’ è stato interamente girato in Italia, tra Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, con troupe e attori italiani. Protagonisti principali Andrea Sartoretti e Claudia Potenza mentre, in un cameo, compare l’altera Anna Bonaiuto.
Classico esempio di lavoro indipendente a budget limitato, è una pellicola di grande suggestione, che proietta lo spettatore in un mondo arcaico, feroce e affascinante.
Ottima la ricostruzione dell’epoca medioevale e perfetta la scelta de luoghi, remoti e dall’intaccata identità inospitale, dove il mostro dell’urbanizzazione non è riuscito a deformare irreversibilmente il paesaggio, protetto da imponenti montagne che all’occhio umano appaiono eterne ed immutabili. La narrazione si svolge in un villaggio semiabbandonato ai piedi di un grande monte, protagonista del film pari agli altri attori. Qui vive Agostino con la moglie Nina e il figlio Giovanni, in lotta contro questo gigante della natura, che si erge come un muro davanti ai raggi del sole, che non arrivano mai a illuminare la sua terra, ridotta a pietre e sterpaglia.
Una persona normale sceglierebbe di emigrare, cercare altrove il proprio destino. Ma Agostino è un ribelle, che rifiuta di accettare il suo destino di povertà e affronta la montagna, ingaggiando una lunga e disperata, fino a quando il miracolo si avvera, la roccia crolla e il nemico invincibile cede, frantumandosi sotto i suoi occhi increduli. Il simbolico abbraccio di un sole a lungo negato diventa quasi il sorriso di Dio, il premio per una fede che non è mai venuta meno. E come d’incanto, i lineamenti del volto e il fisico ritrovano la freschezza perduta, come a cancellare la sofferenza patita per raggiungere lo scopo di una vita.
Nadir ha realizzato un film di grande perfezione formale, con una fotografia di struggente efficacia, colori che tendono al plumbeo a sottolineare un mondo sovrastato e oppresso dal gigante della natura e una colonna sonora che riesce ad amplificare il senso di spaesamento e di inquietudine.