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Coltivare zafferano, un corso a Casale
Il 24 e 25 Marzo 2017 a Casale Monferrato prende il via un corso professionale dedito alla coltivazione e trasformazione dello zafferano. Liniziativa è organizzata dallAssociazione Zafferano Italiano a cui aderiscono 320 delle circa 400 imprese agricole produttrici di zafferano in Italia in collaborazione con il Comune di Casale Monferrato
Il 24 e 25 Marzo 2017 a Casale Monferrato prende il via un corso professionale dedito alla coltivazione e trasformazione dello zafferano. L?iniziativa è organizzata dall?Associazione Zafferano Italiano ? a cui aderiscono 320 delle circa 400 imprese agricole produttrici di zafferano in Italia ? in collaborazione con il Comune di Casale Monferrato
Lo zafferano è una coltura che sta assumendo sempre più rilevanza anche in queste regioni come il Piemonte, da sempre insieme alla Lombardia conosciuta piu’ per il consumo che per la coltivazione dello zafferano: sono un numero limitato le imprese agricole che lo coltivano ma l’interesse cresce in via esponenziale anche se ad oggi, risulta una spezia consumata prevalentemente in Nord Italia.
E’ un tipo di coltivazione che ha grandi potenzialità, ed è adatta soprattutto ai giovani imprenditori agricoli. “In Italia – spiega Alessandro Mazzuoli , presidente dell’Associazione Zafferano italiano – l’importazione di zafferano si avvicina ai 35 milioni di euro e copre attualmente quasi l’85% del consumo nazionale. I principali produttori sono l’Iran, l’India e la Spagna. Nel nostro Paese la produzione si concentra in Toscana, Umbria, Sardegna, Friuli, Abruzzo per una superficie di poco superiore ai 50 ettari. A fronte di un consumo ormai consolidato c’è, quindi, a nostro parere, spazio per questa coltivazione anche in Piemonte, a condizione che se ne identifichi obbligatoriamente l’origine nazionale in etichetta, e che il consumatore scelga di preferire una spezia a Km zero, e in molti casi proveniente da coltivazioni biologiche, rispetto a prodotti esteri, il più delle volte dei succedanei dello zafferano. Lo zafferano italiano si distingue da tutti gli altri zafferani d’importazione oltre che per l’origine certa e tracciabile, per il suo rigoroso disciplinare di produzione e per la peculiarità di venir commercializzato solo in stigmi integri tostati, con unica deroga per i produttori Dop dell’Aquila. Un prodotto assolutamente da non comparare in termini di aroma e sapore a quello d’importazione. Il corso sta riscuotendo tra gli imprenditore agricoli un grande successo anche in vista dell’attualità connessa all’applicazione di alcune misure del Piano di Sviluppo Rurale che favoriscono tale spezia”.
Il programma prevede una formazione teorica e pratica sulla coltivazione dello zafferano, la scelta del terreno, la selezione dei bulbi, la storia dello zafferano, la conoscenza della pianta, la gestione ordinaria del campo, le principali avversità ed il conto economico per coltivarlo. Altresi’ il corso svilupperà le modalità ottimali per effettuare la raccolta, l’essiccazione, la stagionatura e il confezionamento. Infine la conoscenza delle componenti chimiche ed organolettiche. Al termine verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Alcune curiosità: per produrre 1 kg di zafferano essiccato occorrono circa 150 mila fiori. In Italia le imprese sono prevalentemente a conduzione familiare e la donna ha un ruolo da protagonista in questo tipo di coltivazione.
Per info www.zafferanoitaliano.it