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Sindacato interno tutto ‘di base’ alla Guala Closures

Clamoroso esito del voto che ha visto l'Usb travolgere la Cgil e la Uil e diventare maggioranza assoluta. Il nuovo assetto quanto peserà sui rapporti con l'azienda presieduta da Marco Giovannini?

Clamoroso esito del voto che ha visto l'Usb travolgere la Cgil e la Uil e diventare maggioranza assoluta. Il nuovo assetto quanto peserà sui rapporti con l'azienda presieduta da Marco Giovannini?

ECONOMIA – In alcuni anni è cambiato tutto e alla Guala Closures oggi la rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) interna è quasi interamente ‘di base’. Su sei membri, quattro sono espressione della Usb, uno a testa per Uil e Cgil con la Cisl che questa volta non ha presentato candidature. “Un successo che è forse andato perfino al di là delle aspettative e che conferma la volontà dei lavoratori di accedere ai servizi e alle tutele sindacali attraverso un nuovo strumento” si legge su una nota della Unione sindacale di base (Usb) che esprime soddisfazione: “Per la prima volta Usb ottiene la maggioranza dei seggi più un Rappresentante della sicurezza in uno stabilimento che storicamente si era rivolto alle sole segreterie firmatarie del contratto collettivo”. Sono stati “134 (su 190) i lavoratori che hanno espresso la preferenza per i candidati della lista Usb, i quali si erano rivolti a questa organizzazione sindacale solo un paio di mesi fa alla ricerca di una alternativa in vista di queste imminenti elezioni delle rappresentanze” si legge sul comunicato. “Siamo contenti, è un risultato che dimostra la fiducia dei colleghi rispetto alle nostre idee. Queste elezioni hanno coinvolto i lavoratori come non succedeva da tempo o come addirittura non era mai successo, coinvolgendo perfino il settore impiegatizio che ha scelto un suo rappresentante all’interno della Rsu” aggiungono i sindacalisti di base che ringraziano “i colleghi per la fiducia, gli scrutatori e tutta la Commissione elettorale per lo sforzo profuso e il responsabile provinciale Usb Giovanni Maccarino per il supporto e la disponibilità che presta continuamente”. Gli altri due seggi sono stati assegnati a Uil (39 voti) e alla Cgil (36 voti). “Ora – dicono gli eletti della Usb – sappiamo che verrà il difficile, ma crediamo che grazie alla coerenza, alla condivisione, all’informazione e al sostegno dei tesserati e di tutti i colleghi in generale si potranno ottenere buoni risultati sulla tutela dei diritti e nel rispetto della sicurezza e della salute sul posto di lavoro”.

La storia sindacale della Guala Closures è stata scandita da pagine delicate come la gestione dei processi di acquisizione dello stabilimento di Magenta o la chiusura di quello di Basaluzzo o ancora l’abbandono dell’impianto di Torre d’Isola, in provincia di Pavia, ma anche da accordi che hanno anticipato alcuni strumenti di gestione di crisi aziendali, come quello che ha visto trasformare un gruppo di colletti bianchi in colletti blu per evitare il licenziamento. Quest’ultima è stata una intesa con i confederali di Cgil, Cisl e Uil che ha fatto scuola e portato alla ribalta nazionale l’azienda presieduta da Marco Giovannini non per l’ennesimo prodotto innovativo, bensì per un atto tutto interno. La vicenda risale a diversi anni fa e aveva coinvolto ventidue dipendenti cui la Guala Closures come alternativa al licenziamento aveva proposto di passare al settore produttivo. In dodici hanno accettato e gli ex impiegati hanno mantenuto lo stesso livello retributivo, pur cambiando ritmi e abitudini. Chi aveva rifiutato ha preso un incentivo ed è andato in mobilità. Le voci sindacali avevano sottolineato gli aspetti positivi di una intesa che al termine del periodo ha visto tornare una parte di lavoratori alle mansioni originali. Sia la Uil con Elio Bricola che la Cgil con Paolo Parodi all’epoca avevano affermato che “in un contesto tutt’altro che roseo una proposta del genere è comunque positiva e si è manifestata la volontà di andare incontro ai dipendenti, anche con una proposta alternativa”.