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    Terrorismo,
    Cronaca, Home
    Monica Gasparini  
    24 Giugno 2017
    ore
    13:06 Logo Newsguard
    Indagine e operazione della Procura di Torino

    Terrorismo, fermata un’alessandrina di 26 anni

    Lara Bombonati (Khadija) addestrata dal gruppo Ha'yat Tahrir Al-Sham e pronta ad agire. Ma negli ultimi mesi i terroristi diradano i contatti con la donna

    Lara Bombonati (Khadija) addestrata dal gruppo Ha'yat Tahrir Al-Sham e pronta ad agire. Ma negli ultimi mesi i terroristi diradano i contatti con la donna

    Tutto nasce da una segnalazione dei turchi: nell’Alessandrino c’è una potenziale cellula terroristica. Una giovane donna, Lara Bombonati, 26 anni, (nata a Milano ma residente a Garbagna con la famiglia) e il marito Francesco Cascio, vengono espulsi dalla Turchia dopo l’arresto. Da quel momento i loro passi vengono tracciati costantemente dagli inquirenti italiani. E’ la Procura di Torino, la Dda, con Armando Spataro e Antonio Rinaudo, a seguire – via intercettazioni telefoniche e ambientali – tutti i movimenti e i contatti della Bombonati. Durante le intercettazioni gli inquirenti scoprono che il marito sarebbe caduto (nel 2016) in battaglia in Siria. . Il cerchio inizia a stringersi attorno all’alessandrina. Azione che si conclude nella notte tra giovedì e venerdì a Tortona dove la Procura torinese blocca con un provvedimento restrittivo Lara Bombonati. Il blitz a casa della sorella. La 26enne è accusata di aver partecipato a un’associazione che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo con il battaglione qaedista. Lara, che da alcuni anni è diventata Khadija, si è convertita all’Islam dopo aver lasciato la casa di Garbagna (frazione San Vito). Poi la sua propensione alla causa jihadista. I genitori ne avevano denunciato la scomparsa il 13 ottobre 2016. Lara per molto tempo sarebbe stata una figura importante del gruppo terroristico Ha’yat Tahrir Al-Sham. Lo stesso che lo scorso febbraio aveva rivendicato attentati contro strutture sia civili che militari a Homs e Damasco. Perché importante? Perché dal suo comandante militare avrebbe avuto, ad esempio, l’incarico di trasferire documenti dalla Siria alla Turchia. Una fiducia arrivata dopo addestramenti mirati: marito e moglie, infatti, avrebbero dovuto essere in grado di sopportare eventuali arresti e pressioni. Negli ultimi tempi, però, sembra che il gruppo terroristico abbia diradato i contatti con la 26enne, forse coscienti dell’eventualità di un’azione mirata da parte delle forze dell’ordine. La giovane è rinchiusa alla Vallette di Torino, in un reparto speciale. I Pm hanno emesso il provvedimento di fermo che dovrà essere convalidato nelle prossime ore.  L’indagine della Procura di Torino non è ancora chiusa, si dovranno analizzare tutti i contatti di Khadija.  

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