Pane Grosso, domenica la prima pagnotta
Con la Festa del Ringraziamento del grano San Pastore, antica varietà riscoperta, dalle 8 alle 14 in piazza Gavino Lugano a Tortona. L'evento sarà all'insegna di molte eccellenze del territorio. Il 'Grosso' sarà in vendita tutti i sabati in diversi negozi
Con la Festa del Ringraziamento del grano San Pastore, antica varietà riscoperta, dalle 8 alle 14 in piazza Gavino Lugano a Tortona. L'evento sarà all'insegna di molte eccellenze del territorio. Il 'Grosso' sarà in vendita tutti i sabati in diversi negozi
La prima Festa del Ringraziamento del grano San Pastore e del Pane Grosso si svolgerà dalle 8 alle 14 in piazza Gavino Lugano, a Tortona. Inoltre, in piazza Duomo, a lato della Curia Vescovile, sarà creata una piccola istallazione agricola, “una sorpresa per la città per custodire i covoni e i pani che in segno di gratitudine agricoltori e panificatori porteranno in Duomo a Vittorio Viola, Vescovo di Tortona, durante la messa delle 10.30” si legge su una nota diffusa da Coldiretti. “Iniziative come questa rappresentano un’importante opportunità non solo per il territorio ma per la tutela e la salvaguardia del prodotto vero Made in Italy” sottolinea il presidente di Coldiretti Alessandria, Roberto Paravidino.
Il Pane Grosso di Tortona (un pane rotondo del peso di circa un chilo e con un taglio centrale che richiama una stella a otto punte) è il risultato del progetto ‘Panem Nostrum Everyday’, nato nel dicembre del 2016 con l’obiettivo di recuperare e utilizzare per la panificazione l’antica varietà di frumento tenero chiamata San Pastore, pressoché scomparsa da una sessantina di anni. Il progetto non è solo di natura produttiva e commerciale, ma contiene anche forti elementi di marketing di territorio sviluppati in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale (Upo). Il ‘Consorzio nazionale produttori San Pastore’ è guidato da Cristina Poggio, 24 anni, di Carbonara Scrivia, affiancata dai vicepresidenti Luca Canevaro di Avolasca e Pietro Castellani di Volterra, tutti agricoltori. Il progetto è sostenuto Comune di Tortona, Upo, azienda agricola Elilu (Elisa Gastaldi guida l’azienda che ha sede a Castelnuovo Scrivia, mentre il marito, Luca Benicchi, è il direttore del Consorzio), Coldiretti Alessandria e Fondazione Morando Bolognini (sede legale e amministrativa in Sant’Angelo Lodigiano dove è proprietaria del castello Bolognini; è nata per promuovere attività di sperimentazione, di istruzione, di propaganda e ricerca scientifica nel campo dell’agricoltura con particolare riferimento alla moltiplicazione e diffusione di nuove costituzioni varietali; il direttore è Luigi Degano, consulente del progetto Panem Nostrum).
Il pane si chiama ‘Grosso di Tortona’ in onore della moneta che Tortona era stata autorizzata a coniare in proprio da Federico II, battezzato così per “sintetizzare l’idea”, promossa dai promotori del progetto, di “un cibo locale come moneta di scambio nelle relazioni tra città e campagna circostanti, una alleanza vantaggiosa sia per chi produce all’interno della filiera, sia per chi mette in tavola un pane unico per salubrità e valore”. Accanto al Consorzio è nata poi l’associazione di promozione chiamata ‘Quelli del San Pastore e del Pane Grosso di Tortona’. Il presidente è Irene Calamante del laboratorio di panificazione Cuore di pane bio di Cabella Ligure. “L’obiettivo – spiega – è di stringere alleanze con tutto il territorio, dai ristoratori ai luoghi di accoglienza e fino ai consumatori perché questo pane è il simbolo di salute dell’intero territorio”.