Il bar del ‘Mocca’ intitolato a Renato ‘Ciaplen’ Cattaneo
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Redazione - sport@alessandrianews.it  
20 Dicembre 2017
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Il bar del ‘Mocca’ intitolato a Renato ‘Ciaplen’ Cattaneo

L'iniziativa da un'idea di Museo Grigio: “Dopo le intitolazioni a Giovanni Ferrari e ad Adolfo Baloncieri, non potevamo escludere il ricordo di un altro dei più grandi interpreti della storia calcistica alessandrina”

L'iniziativa da un'idea di Museo Grigio: ?Dopo le intitolazioni a Giovanni Ferrari e ad Adolfo Baloncieri, non potevamo escludere il ricordo di un altro dei più grandi interpreti della storia calcistica alessandrina?

ALESSANDRIA – Come ormai da tradizione, alla vigilia di Natale al bar dello stadio “Moccagatta” si terrà il brindisi con musica di Museo Grigio. L’appuntamento di quest’anno – domenica 24 – si arricchisce di un evento straordinario: l’intitolazione del rinnovato locale che ospita il bar al grandissimo campione grigio Renato Cattaneo (1903- 1974). L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Alessandria Calcio.

L’apposizione della targa avverrà alle 11, alla presenza dei familiari di Cattaneo, dei rappresentanti di Museo Grigio e della stessa Alessandria Calcio e di diversi ex calciatori grigi. “L’evento è aperto a tutti i tifosi grigi e durerà tutto la giornata, allietato dalla musica. Verrà donata a tutti un’inedita cartolina di Cattaneo che abbiamo appositamente realizzato” spiega Emanuele Bellingeri, il presidente di Museo Grigio. “Dopo il prezioso restyling del nostro storico stadio e le intitolazioni del Pitch View a Giovanni Ferrari e della Curva Sud ad Adolfo Baloncieri, non potevamo escludere il ricordo di un altro dei più grandi interpreti della storia calcistica alessandrina” ricordano Mario Bocchio e Sergio Giovanelli, sempre di Museo Grigio.

Cattaneo fu un attaccante rapidissimo dal dribbling fulminante. È ricordato come uno dei calciatori simbolo dell’Alessandria per l’alto numero di presenze e per essere il più prolifico nella storia dei Grigi con 143 gol. Per comprendere meglio “Ciaplen” – come era soprannominato – calza a pennello quello che allora scrisse Erberto Levi, sulla “Gazzetta dello Sport”: “Come ha potuto partire un pallone così forte dal piede di un uomo così piccino? Cattaneo non è alto certamente, ma poderoso come un torello. E non ha più vent’anni; ma in velocità come in precisione ha dato molti punti ai ventenni sul campo”.

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