Home
Giudizio immediato per i bad guys
Il pubblico ministero ha chiesto il giudizio immediato per gli indagati sottoposti alle misure di custodia cautelare implicati nell'inchiesta bad guys dei Carabinieri. Se non ci saranno richieste alternative da parte delle difese, a febbraio prende il via il processo
Il pubblico ministero ha chiesto il giudizio immediato per gli indagati sottoposti alle misure di custodia cautelare implicati nell'inchiesta bad guys dei Carabinieri. Se non ci saranno richieste alternative da parte delle difese, a febbraio prende il via il processo
Per un difetto in una notifica, Caruso venne scarcerato a novembre ma fu individuato nuovamente dai carabinieri e riportato in carcere.
I reati sono di varia natura e gli episodi su cui hanno indagato i carabinieri, a partire dal febbraio 2016, sono numerosi. Vanno dall’incendio di autovettura alla minaccia, dal danneggiamento alla permanenza illegale di cittadini extracomunitari nel territorio italiano. Gli arresti sono stati eseguiti nell’ottobre del 2017.
A richiedere il giudizio immediato è stato il pubblico ministero Marcella Bosco, ritenendo che ci siano sufficienti prove a carico degli imputati tali da saltare il passaggio davanti al giudice per l’udienza preliminare. Se nessuno degli imputati, tramite gli avvocati di difesa, chiederà riti alternativi, il processo inizierà il prossimo 5 febbraio.
Diversi gli episodi contestati che hanno visto protagonisti i quindici. In uno, in particolare, sono coinvolti due agenti di polizia municipale di Novi Ligure che, secondo quanto emerso dall’indagine, avrebbero elevato una contravvenzione minore di quella dovuta al locale di cui Fioramante Caruso era titolare di fatto.
Oltre a Caruso, risultano ancora in carcere o ai domiciliari Giuseppe Lombardo, Eleonora Cerasa; Davide Lo Iacono; Antonino Intili; Mustapha Ahsikou; Serena Luciani, Fabio Milia, tutti di Alessandria; Agnieszka Anna Szalska di Serravalle; Sergio Grosso di Novi; Maurizio Valdinazzi di Novi; Domenico Franzé di Alessandria; Klodian Bagosi di Alessandria; Paolo Bidone di Pozzolo Formigaro e Salvatore Cusumano di Alessandria. La custodia, nel frattempo, dopo gli interrogatori di garanzia, era venuta meno nei confronti di Valdinazzi, Cerasa e Luciani.