Il mio obiettivo? Far divertire la gente
Federico Montanari, che tra pochi giorni compirà 25 anni, è di Novi Ligure e fa di professione ciò che molti sognano di fare fra le mura della propria casa... il deejay! Alla base del suo successo gavetta, umiltà, passione e cultura musicale
Federico Montanari, che tra pochi giorni compirà 25 anni, è di Novi Ligure e fa di professione ciò che molti sognano di fare fra le mura della propria casa... il deejay! Alla base del suo successo gavetta, umiltà, passione e cultura musicale
Quando hai iniziato ad avere la passione per la musica e come hai sviluppato la tua propensione per la disco dance?
«In realtà si tratta di un amore tramandato dalla mia famiglia. Mio papà faceva il deejay per Radio Piemonte sud e dunque la passione per la musica da discoteca mi è stata passata da lui. Ho iniziato a suonare in camera mia all’età di 15 anni, sentendo Disco Radio, ho imparato da solo, senza l’aiuto di nessuno, da autodidatta insomma… ho passato tantissime ore in camera a provare, a mettere un disco dopo l’altro. Quando ho compiuto i 16 anni sono andato diverse volte alla Luna Rossa, non tanto per ballare, ma per ascoltare ed imparare dai deejay con esperienza».
Quali sono state le tue prime esperienze al di fuori delle mura domestiche?
«Ho iniziato a propormi in qualche bar di Novi, per pochi euro, a loro interessava solo che io portassi gente… a me, invece, interessava fare pratica e sono stata fortunato a fare la gavetta cosa che ora, purtroppo, molti giovani non vogliono più fare. La prima grande esperienza, che considero il mio trampolino di lancio, è stata alle piscine di Villaromagnano circa 7 anni fa. Io ed altre due persone abbiamo organizzato l’evento alla vecchia maniera: attaccando manifesti a Novi e a Tortona, facendo volantinaggio…ora si muove tutto con i social. I pr che ti fermano per strada e ti danno la pubblicità del locale li trovi sono in posti come Riccione, ormai qui in zona la promozione viene fatta su Facebook e simili perdendo il contatto diretto con le persone».
In quella occasione quante persone hanno partecipato? «Quella sera abbiamo registrato 1300 ingressi… un sogno, è stata una grandissima emozione. Ovviamente avevo paura di sbagliare qualcosa perché io sono molto tecnico e attento a tutti i passaggi ma l’adrenalina era tanta ed è andato tutto benissimo»
Da cosa si contraddistingue un bravo deejay? «Prima di tutto la gente si deve divertire e deve ballare… bisogna cercare di tenere alta l’attenzione per 4 o 5 cinque ore, variare musiche nel modo giusto rispetto al pre serata, il centro serata e il post. C’è un tipo di musica per ogni momento, bisogna creare il mix giusto. Tecnicamente parlando, poi, non si deve sentire lo “stacco”, devi sempre capire quello che sta succedendo e tenere tutto sotto controllo. Bisogna dare continuità alla musica, al ballo… ad esempio se c’è una canzone da 80 bpm – battiti per minuto ndr – e subito dopo ne metto una da 140 c’è un salto, uno scompenso e questo non va bene».
Il tuo lavoro è fatto di passione ma anche di studio e di tecnica. Cosa rispondi ai musicisti che affermano che i deejay non fanno vera musica? «Da un certo punto di vista hanno ragione. Noi deejay non facciamo musica, noi mettiamo musica. Chi la fa è il producer che nulla ha a che vedere con il deejay. La musica è bella tutta… se fai il dj ma non sai chi sono i Guns N’ Roses, ad esempio, c’è qualcosa che non va. La cultura musicale prima di tutto. Ognuno, giustamente, ha poi dei propri gusti personali, delle preferenze, ma è fondamentale per chi vuole fare questo mestiere conoscere appieno tutti i generi musicali».
In questi anni in che locali hai suonato? «In molte discoteche della zona come il Saint Paul, il Mulino, il Naki beach, il Covo di nord-est di Santa Margherita, Sole e Luna di Albisola e tanti altri…»
E alla Luna Rossa? «Sono approdato alla Luna a 18 anni… era il locale che sognavo ed è stata un’esperienza preziosa poiché sono stato affiancato ad un deejay con tanta esperienza e dal quale ho imparato molto. In questo ambito, come in tutti, non si smette mai di imparare. L’umiltà è fondamentale e bisogna cercare di trarre insegnamenti e consigli preziosi da coloro che hanno anni di esperienza. Posso dire, però, che molti ragazzi che sono alle prime armi hanno difficoltà a comprendere in pieno questo concetto… il che è un peccato per loro stessi ma anche per tutti coloro che sono professionisti e si vedono a volte rovinare “la piazza” da dilettanti che costano meno sì, ma che a lungo andare ti svuotano i locali… questo succede nel mio settore ma anche nella musica live delle band».
Dove possiamo venirti a sentire adesso? «Ora sono un resident deejay, ovvero sono fisso in un dato locale, il Club House di Salice Terme. Mi trovo benissimo, lo sento come mio, con la mia clientela e il proprietario mi dà sempre nuovi stimoli e nuove sfide che io, essendo competitivo, accetto e colgo volentieri. Chiunque desiderasse passare una bella serata in compagnia della mia musica può venire ogni sabato al Club house di Salcie Terme e venerdì 27 aprile allo Sporting di Rivanazzano Terme…vi aspetto!»