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    Redazione - redazione@alessandrianews.it  
    15 Maggio 2018
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Pubblicità sessista, offesa online per il doppio senso del gommista

    Un'officina di Alessandria ha potato sui social una pubblicità in cui si gioca ancora sui doppi sensi a sfondo sessuale. Non Una di Meno stigmatizza, i 'creativi' minimizzano. Già anni fa fu polemica per un cartellone allusivo

    Un'officina di Alessandria ha potato sui social una pubblicità in cui si gioca ancora sui doppi sensi a sfondo sessuale. Non Una di Meno stigmatizza, i 'creativi' minimizzano. Già anni fa fu polemica per un cartellone allusivo

     ALESSANDRIA – Nel 2015 fu un manifesto 6×3 in cui campeggiava una donna provocante vicino ad un bolide. C’era scritto “Se me la dai, te la pago subito”. Era la pubblicità di un venditore d’auto usate di Asti, ma il doppio senso era fin troppo esplicito. Dopo alcune segnalazioni i manifesti di cattivo gusto venero rimossi, con imbarazzo comunale, visto che per le affissioni serve sempre l’ok dell’agenzia pubblica, che in quel caso venne dato.

    Questa volta a far scatenare le proteste e l’indignazione per aver giocato ancora una volta sui doppi sensi grevi è la pubblicità sulla pagina facebook di un meccanico di San Michele. “Vuoi montarla? Da 5 euro...” l’immagine è di una modella in shorts che tenta di togliere la gomma da un cerchione. Non serve spiegare altro: il post ha ricevuto 900 commenti (non tutti positivi) e 135 condivisioni, soprattutto di maschietti, l’evidente target dello spot che gioca ancora sul tema ‘donne e motori’ e calendario di nudi dal meccanico.

    Il collettivo femminista Non Una di Meno commenta tra l’indgnato e lo sconsolato nel constatare che la banalizzazione de corpo femminile è dura a sparire: “Che dire? Ognuna di noi è libera di decidere sul proprio corpo, lo abbiamo sempre detto. Ed è anche libera di scegliere di esporlo su un cartellone pubblicitario. La pubblicità, però, ha un ruolo importante nella creazione di stereotipi culturali e di genere. Il problema quindi non sta tanto nel mostrare un corpo femminile, ma nel trasformarlo in oggetto sessuale, nel metterlo in vendita per promuovere la vendita di un prodotto. E in più aggiungiamo che qualche sforzo in più per pensare ad un doppio senso un po’ meno scontato avrebbero pure potuto farlo…”.

    La cortese impiegata dell’officina che risponde al telefono è al corrente delle critiche, ma da donna minimizza: “E’ solo una pubblicità simpatica che gioca su un doppio senso, non mi sento offesa… e poi c’è anche la versione al maschile”. Già, per riequilibrare (le gomme e i sessi) i simpaticoni hanno fatto uscire lo stesso messaggio, ma con un palestrato che dice “Te la monto da 5 euro”, tentativo maldestro di ‘par condicio’ di genere.
     

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