“Nemici e traditori”, l’ira dei No Terzo Valico contro i Cinque Stelle
"Nemici" e "traditori". Non usano mezze parole gli esponenti del comitato No Terzo Valico quando parlano del "voltafaccia" dei grillini sulle grandi opere. Gallo: "Non sono disposto a mettere da parte la mia coerenza". Serra: "Rimango contrario al Terzo Valico". Mighetti: "Prematura la richiesta di dimissioni"
"Nemici" e "traditori". Non usano mezze parole gli esponenti del comitato No Terzo Valico quando parlano del "voltafaccia" dei grillini sulle grandi opere. Gallo: "Non sono disposto a mettere da parte la mia coerenza". Serra: "Rimango contrario al Terzo Valico". Mighetti: "Prematura la richiesta di dimissioni"
Ai giornalisti, Spineto e Fossati mostrano la video intervista rilasciata da Luigi Di Maio a Genova durante la campagna elettorale, in cui il candidato premier dei Cinque Stelle promette lo stop alle grandi opere come il Terzo Valico e rilancia temi cari ai No Tav come la manutenzione e il potenziamento delle linee ferroviaria esistenti. «Nel contratto di governo, invece, sull’ambiente ci sono solo parole vaghe. Lo stesso dicasi per il pericolo amianto. La parte relativa alle grandi opere, invece, ricalca in pieno la retorica contenuta nel programma del centrodestra. Insomma – conclude Spineto – Non sappiamo se i grillini siano stati degli sprovveduti a sottoscrivere questo accordo o se invece l’abbiano fatto per sete di potere. In ogni caso, da domani il M5s diventa a tutti gli effetti un nemico».
«Peggio che nemici, sono traditori», incalza Fossati, anch’egli storico esponente No Terzo Valico come Spineto. «Se fossi nei Cinque Stelle novesi, eletti anche grazie all’utilizzo delle “parole d’ordine” del nostro comitato, mi dimetterei da tutte le cariche istituzionali. Alle elezioni comunali del 2014 il M5s è andato al ballottaggio a Novi anche per il forte appoggio popolare della causa No Tav. E anche alle ultime elezioni, nei seggi che raccolgono gli abitanti del basso Pieve si è avuto un crollo del Pd e un’impennata dei grillini».
Già prima della conferenza dei No Tav, Fabrizio Gallo – capogruppo M5s in consiglio comunale – aveva annunciato il proprio voto negativo al contratto di governo. L’accordo gialloverde è stato sottoposto all’approvazione degli iscritti al Movimento tramite una votazione su internet, che ha ricevuto il 94 per cento di Sì. «Non sono disponibile a mettere da parte la mia coerenza. Ci sono temi dai quali non si può prescindere e non possono essere messi minimamente in discussione», ha spiegato il consigliere comunale.
«Non ho cambiato idea sul Terzo Valico». Michelangelo Serra, capogruppo dei Cinque Stelle in consiglio comunale ad Alessandria, continua dirsi «contrario» alla realizzazione della nuova linea ferroviaria. «Di fatto gli attivisti, votando il contratto Salvini-DiMaio, hanno con confermato di voler governare. Dal canto mio, non cambio idea e anzi sono ancora più determinato ad andare avanti per tentare di definanziare l’opera».
Ma ammette anche: «Sul contratto non ci sono esplicite garanzie sul fatto che il Terzo Valico verrà bloccato». La vicenda, inutile nasconderlo, sta creando non pochi mal di pancia tra le fila dei grillini che, in questi anni, sono stati al fianco del movimento No Tav. C’è ancora una speranza, dice Serra, quella del comitato di garanzia che sarà chiamato a valutare le infrastrutture a oggi finanziate.
Paolo Mighetti, consigliere regionale, parla di giudizi prematuri da parte dei No Tav: «Rispetto alla posizione nota della Lega Nord, siamo riusciti a ottenere che le grandi opere vengano ridiscusse sulla base dell’analisi costi-benefici. E siamo convinti che emergerà che l’opera è inutile. Non ci siamo confrontati con un ministro, visto che non c’è ancora. Parlare di dimissioni mi sembra prematuro». E conclude: «Restiamo dell’idea che quei fondi stanziati vadano utilizzati per potenziare la vecchia linea e per intervenire sugli scali ferroviari alessandrini».