Il torrente Scrivia era diventato l’outlet delle droghe, 14 gli arresti
o spaccio era così fiorente, anche a Natale, che Castelnuovo era diventata la Piccola Rogoredo. Dai minorenni ai professionisti, il via vai lungo lo Scrivia era incessante, grazie ai prezzi concorrenziali. 14 gli arresti
o spaccio era così fiorente, anche a Natale, che Castelnuovo era diventata la Piccola Rogoredo. Dai minorenni ai professionisti, il via vai lungo lo Scrivia era incessante, grazie ai prezzi concorrenziali. 14 gli arresti
Sei mesi di indagini. I carabinieri di Tortona avevano ricevuto lamentele come l’oasi naturalistica, solitamente usata per passeggiare o per pescare, fosse frequentata da persone sospette, che comparivano per pochi secondi per poi scappare in mezzo alle piante.
C’è voluto poco per capire che fossero in atto compravendite di droga, più complesso è stato smantellare tutta la banda, a capo della quale c’era Mimmo, ovvero Omar El Abbassi, 21enne magrebino. Questi aveva un gruppo di connazionali clandestini (alcuni latitanti) che accompagnava, partendo da Milano con auto intestate a prestanome, nella zona del torrente Scrivia.
Sul posto, mentre Mimmo inviava SMS e messaggi WhatsApp ai clienti, avvisandoli dell’inizio della vendita, i collaboratori si nascondevano tra la fitta vegetazione, dove rimanevano dalla mattina alla sera di tutti i giorni, compresi quelli delle festività Natalizie (giorni in cui le ordinazioni si impennavano), incuranti della pioggia e delle nevicate che l’inverno scorso hanno interessato tutta la zona.
Gli spacciatori, a segnali prestabiliti, anche grazie alla presenza di alcune vedette che controllavano l’eventuale presenza delle forze dell’ordine e portavano loro il pranzo, si recavano verso i numerosissimi clienti. I circa duecento acquirenti identificati erano studenti minorenni, operai sessantenni, bidelli, meccanici, parrucchieri, panettieri, farmacisti, disoccupati e “punkabbestia”.
I consumatori, vista la particolare modalità di vendita, avevano denominato Castelnuovo Scrivia la “Piccola Rogoredo” con chiaro riferimento al quartiere della città di Milano famoso per la presenza di un fiorente mercato di droga all’aria aperta, frequentato incessantemente da tossicodipendenti.
Durante il blitz Mimmo era riuscito a fuggire lanciandosi tra i rovi, ma poi i carabinieri sono riusciti a prenderlo a Milano.
Nel corso dell’intera operazione, comunicata per le sue peculiarità e i suoi risvolti alla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno, sono stati arrestati in flagrante 14 persone (tra cui 6 residenti nel tortonese, 2 nell’alessandrino, 1 a Voghera, 3 a Genova e 2 a Milano) e denunciati in stato di libertà altri 15 individui, tra cui le vedette, che avevano svolto attività anche di tipo logistico, avvisando gli spacciatori della presenza delle forze dell’ordine in cambio di un trattamento di favore in occasione degli acquisti, la cui posizione è ora vaglio della magistratura per le violazioni di spaccio di stupefacenti e detenzione a fini di spaccio.
Ingente la quantità di droga sequestrata: quasi 5 chilogrammi di hashish, 70 grammi circa di marijuana, 100 grammi di eroina, 55 grammi di cocaina e una decina di flaconi di metadone.