Bicky, volti femminili e paesaggi
Ormai è una tradizione l’appuntamento con l’arte a Borgoratto in occasione della festa patronale. Protagonista dell’appuntamento quest’anno è Bicky, pittrice apprezzata nelle gallerie di tutto il mondo che ha scelto da una ventina di anni di vivere a Castelletto Monferrato.
La mostra, intitolata ‘Immagini e riflessi’, viene inaugurata giovedì alle 19 nell’ex asilo Colombo. Rimarrà aperta fino al 19 agosto e sarà visitabile con orario dalle 19 alle 23.
Saranno esposte venticinque tele che nella maggior parte proporranno visi e sguardi di donne. Una decina di tele sono invece dedicate al paesaggio, altro aspetto caro all’artista. In alcuni casi i due temi si incontrano come nella ‘Pastora’, dove il volto della donna non si vede, rimane avvolto nel mistero, mentre i colori sgargianti dell’abito sembrano portare a una identificazione con la luminosa natura circostante.
La mostra è organizzata dal Comune e dalla pro loco con il patrocinio di Regione e Provincia e il contributo di Guala Closures Group.
Bicky Spina è nata San Martino Sannita, in provincia di Benevento, ma all’età di 6 anni si è trasferita ad Alessandria, dove è cresciuta e ha studiato. Proprio a scuola iniziano i primi interessi per il disegno.
«Nelle medie – dice – disegnavo opere di Monet, Van Gogh e soprattutto di Modigliani, che ho sempre amato moltissimo. Per la verità a scuola ero un po’ discola ma nell’ora di disegno era tutta un’altra cosa. Ricordo che la professoressa Ruggero si stupiva, fino a chiedermi se i disegni erano davvero miei. Il primo a credere in me è stato lo zio Michele, che lavora in pubblicità a Milano. Si faceva sempre dare i miei disegni».
La prima mostra?
«In Liguria a Dolceacqua. Ma la svolta è arrivata in una località turistica sul lago di Garda. I miei lavori furono molto apprezzati e due anni dopo ebbi lo stesso successo. Da allora ho partecipato sempre più a collettive in tutta Italia e quindi anche all’estero, da Londra a Pechino. Mi diedero molta sicurezza anche gli apprezzamenti di Vittorio Sgarbi per alcune opere esposte a Parma».
Nella mostra sono proposti soprattutto ritratti femminili ma compaiono anche dei paesaggi.
«Sono una paesaggista, nasco paesaggista. Ma a un certo punto ho sentito la necessità di dipingere volti femminili per esprimere degli stati d’animo. Queste donne sono tutte diverse da me ma in realtà le loro espressioni riflettono momenti della mia vita»