Nasce ad Arquata il primo condominio del futuro
Ad Arquata il primo "condominio del futuro" dove la presenza costante di una cooperativa garantirà una serie di servizi agli abitanti di nuovo complesso di appartamenti, ricavato dalla ristrutturazione di due edifici nel cuore del paese. Il progetto sarà presentato nel corso di un convegno il prossimo 11 ottobre
Ad Arquata il primo "condominio del futuro" dove la presenza costante di una cooperativa garantirà una serie di servizi agli abitanti di nuovo complesso di appartamenti, ricavato dalla ristrutturazione di due edifici nel cuore del paese. Il progetto sarà presentato nel corso di un convegno il prossimo 11 ottobre
Sarà presentato ufficialmente durante un convegno, in prossimo 11 ottobre ad Arquata, al teatro Roma, dal progettista Corrado Motto, dal costruttore Pierluigi Ponzano, insieme ad esperti del settore, architetti e costruttori. L’idea nasce dal titolare di Arquata Costruzioni, Ponzano, che ha osservato le tendenze demografiche e sociologiche del futuro: sempre più anziani, in alcuni casi non del tutto autosufficienti, e giovani con sempre meno tempo a disposizione. Per sbrigare le incombenze quotidiane nella gestione di una casa, potranno essere affiancati da una nuova figura di “portiere”, presente 24 ore su 24.
Per lanciare il prototipo del “condominio del futuro”, la società ha acquistato due palazzine nel centro storico di Arquata, tra via Libarna e via Roma, che saranno oggetto di interventi di ristrutturazione. Fanno parte dell’area interessata anche alcuni capannoni ormai fatiscenti e una cascina settecentesca.
Il complesso verrà trasformato in un condominio con trentadue appartamenti, dove sarà presente una cooperativa, in grado di fornire una serie di servizi ai condòmini, dal “portierato” classico, tipo lo smistamento della posta, alle piccole manutenzioni, dalla spesa per gli anziani, all’assistenza.
La cooperativa avrà sede nel condominio Agostina. “Non solo, l’idea è quella di ospitare anche una famiglia, in modo da fornire un servizio su 24 ore”, spiega Giorgio Fossati, referente della cooperativa Antea, che ha aderito al progetto.
Alcuni servizi personalizzati e aggiuntivi saranno a pagamento dei singoli richiedenti, altri saranno invece comuni, come la manutenzione. Inoltre, quattro appartamenti saranno in uso “foresteria” per permanenza di breve durata.
Per il Comune, si tratta di una occasione per la riqualificazione di una parte di centro storico.
“Al di la della valenza sociale del progetto, che potrebbe diventare un modello da applicare anche ad altre realtà – spiega l’assessore del comune di Arquata, Stefania Pezzan – per noi significa anche recuperare immobili che necessitavano di interventi. La società si è inoltre impegnata a riqualificare l’intera area, aprendo una strada di collegamento tra via Libarna, che rappresenta il cuore di Arquata, e via Roma, nuova zona di espansione”.
Al convegno saranno chiamati aportare la testimonianza anche architetti, costruttori, psicologi, amministratori locali perchè l’idea di un “nuovo portierato” potrebbe diventare una nuova “buona pratica” da diffondere ed esportare. Alcuni aspetti sono ancora da mettere a punto, come, ad esempio, un collegamento tra gli operatori delle cooperativa e i servizi socio-sanitari. Alcuni spunti potranno arrivare dal convegno che prende il via giovedì 11, alle 14, al cinema teatro Roma.
“Non a caso – precisa Christine Burken, creativa – il progetto nasce in un’area appenninica, dove è alta l’incidenza della popolazione anziana e in posizione strategica, a breve distanza da città come Genova”.
Al convegno sono previsti gli interventi, tra gli altri, di Fiorenza Tento, presidente dell’ordine degli Architetti di Alessandria; dell’architetto Nerma Linsberg, del professor Carlo Alberto Barbieri del Politecnico di Torino, di Daniele Menichini, presidente dell’associazione Green Hub.