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    25 Ottobre 2018
    ore
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    Aiuto! Il mio bambino parla male

    Come riconoscere precocemente se lo sviluppo linguistico dei nostri bambini è adeguato

    Come riconoscere precocemente se lo sviluppo linguistico dei nostri bambini è adeguato

    SALUTE – Sempre più spesso incontro genitori preoccupati perché i propri figli parlano male o non parlano affatto. Generalmente la preoccupazione maggiore avviene in previsione dell’ingresso alla scuola elementare. In effetti, è ormai risaputo, che una difficoltà di linguaggio possa portare a difficoltà nell’acquisizione della letto-scrittura, motivo per cui molti genitori ed insegnanti iniziano a preoccuparsi del linguaggio dei bambini proprio in quel periodo.
    Ma la possibile difficoltà scolastica non è l’unico aspetto da considerare quando si parla di ritardo o disturbo di linguaggio, altre aree sono influenzate come, ad esempio, l’ambito delle relazioni sociali
    I bambini con difficoltà di linguaggio tendono a creare meno relazioni con i pari o a crearle in modo non adeguato; sono bambini timidi o al contrario troppo vivaci e difficili da gestire. Questi bambini hanno spesso ricadute anche nella sfera emotivo-comportamentale: sono bambini che imparano fin da subito la frustrazione nel non riuscire a comunicare con gli altri, e che, molte volte, mettono in atto strategie di evitamento (piangere, colpire, buttare via i giochi) o, al contrario, di iperattivazione (bambini molto attivi, meno attenti e difficili da gestire).
    Proprio nell’ottica di fornire al nostro bambino le giuste opportunità per coltivare la sua sfera emotiva e sociale e per evitargli, o ridurgli, difficoltà scolastiche è sempre più importante essere molto attenti al suo sviluppo linguistico per poter intervenire il più precocemente possibile (già a partire dai 24 mesi).
    Troppo spesso il ritardo di linguaggio viene preso in considerazione solo dopo i 3/4 anni di età, perdendo così tempo prezioso non solo per lo sviluppo linguistico del bambino ma anche per la sua maturazione cognitiva e relazionale, essendo quest’ultime mediate dal linguaggio stesso.

    Il linguaggio è composto da 5 aree (fonetica-fonologica, semantica-lessicale, morfo-sintattica, narrativa, pragmatica). Ogni area ha uno sviluppo strettamente correlato a quello delle altre aree linguistiche e delle funzioni cognitive e relazionali del bambino. Per questo motivo nessun aspetto del linguaggio è da sottovalutare e anche la difficoltà in una sola area può avere le conseguenze (emotive, comportamentali o scolastiche) di cui abbiamo parlato. Molto importante è la stimolazione linguistico-comunicativa che l’ambiente, ed in particolar modo mamma e papà, forniscono al bambino nei primi anni di vita. E’ proprio su questa stimolazione che si può agire per aiutare i bambini nel loro sviluppo linguistico.

    Ma quali sono i campanelli d’allarme che devono farci propendere per una valutazione specialistica?

    • Assenza di lallazione (produzione verbale di sillabe di tipo consonante-vocale) a 12 mesi
    • Assenza del gesto di indicazione a 16 mesi
    • Comprensione del linguaggio carente tra i 18 e i 24 mesi
    • Nessuna produzione di parole a 18 mesi
    • Limitata progressione nel repertorio linguistico tra i 24 e 36 mesi (a 24 mesi dovrebbe produrre circa 300 parole)
    • Assenza di frasi (2 o più elementi) tra i 24 e 36 mesi
    • Pronuncia immatura rispetto ai coetanei
    In generale ai 4 anni di vita del bambino, il percorso di acquisizione del linguaggio deve essere completato (eccetto per il repertorio linguistico, che evolverà per tutta la vita) ed i nostri bambini dovrebbero essere in grado di esprimersi come gli adulti.

    Dott.ssa Sara De Luca
    Logopedista
    Centro “fisicalMENTE” di Alessandria
    sdeluca296@gmail.com
    fisicalmente@gmail.com

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