‘Puniti al primo errore. Ma il rigore c’è e va fischiato, anche dopo 2 minuti’
Per la squadra applausi. Durante la gara, soprattutto alla fine, quando il gruppo va sotto la Nord. Che, invece, contesta la proprietà. Luca Di Masi, che tante volte è stato osannato, ricambiando con gesti, questa volta resta al suo posto, in tribuna, concentrato solo sul campo. Si arrabbia, il presidente, per il rigore negato, enorme, dopo 2 minuti, sottolinea le giocate, applaudendo i protagonisti, e altrettanto fa al momento dei cambi. Sente le parole che arrivano dalla Nord: gli chiedono di cambiare, gli sollecitano un ‘risveglio’ di fronte ad un mutamento di strategia mai accettato davvero da una parte della tifoseria. La protesta sale nella gara in cui si nota il divario tra una formazione che si permette di far ruotare ben sette attaccanti, sempre tenendo molto alta la pericolosità, e una che per un tempo argina, ma alla distanza si arrende. La differenza si vede, anche perché diversi sono gli obiettivi. “Questo campionato io voglio vincerlo con la Carrarese, non mi importa se ci sono altre favorite o attrezzate per farlo”, sottolinea Silvio Baldini. L’Alessandria, invece, in questa annata, ha “un programma nuovo, con traguardi di medio – lungo termine” e questo lo ha ribadito D’Agostino, anche alla vigilia della gara con i gialloblù. Così, al Moccagatta, oggi c’è una reazione opposta: per la squadra solo applausi, perché le gente capisce che, pur con limiti tecnici, l’impegno è totale sempre, e nessuno si risparmia. Per la società, invece, l’invito a fare qualcosa. In mezzo a tutto questo c’è l’allenatore che, sollecitato su questo argomento, sul doppio atteggiamento della tifoseria, non si sente di dare indicazioni per ricucire lo strappo. “Io sono un tesserato di questa società e tutti i giorni mi occupo della prima squadra. Con una proprietà che ci mette nelle migliori condizioni per allenarci e giocare. E qui mi fermo: parlo di calcio, non di gossip. Soprattutto dopo una gara come questa non mi interessa parlarne. A inizio stagione i tifosi mi hanno chiesto la compattezza del gruppo, il saluto, l’attaccamento alla maglia. I ragazzi lo stanno facendo, alla domenica, ogni giorno che incontriamo il nostro pubblico. Questo mi interessa – insiste D’Agostino – non altro. Io sono arrivato da quattro mesi, non da quattro anni. Non conosco tutte le vicende passate e non mi appartengono: posso parlare da luglio a novembre. Non prima, ribadisco, non di altro”. D’Agostino non è d’accordo neppure sul divario tecnico tra Alessandria e Carrarese. “Nel primo tempo, ad eccezione del tiro di Caccavallo, la partita l’abbiamo fatta noi. E abbiamo avuto anche le occasioni migliori. Sapete anche che non mi piace parlare di arbitri, ma una domanda la faccio io: era già successo ad Arzachena, c’è forse una regola che vieta di fischiare i rigori nei primi minuti? Perché su De Luca è netto e può cambiare la gara. Siamo andati sotto in una azione nata da un errore nostro eppure, alla vigilia, mi ero raccomandato tanto. “Non dobbiamo sbagliare, perché davanti hanno gente spietata”. Nel primo tempo non abbiamo commesso sbagli, al primo errore, a inizio ripresa, ci hanno castigati. Baldini cambiava attaccanti continuamente, ricambi anche generazionali. Forze fresche, e la nostra difesa, invece, in campo per 90 minuti. Alla vigilia di questa gara si parlava di attacco contro difesa e di chi l’avrebbe spuntata. Ecco, hanno vinto gli attacchi contro le difese, anche se nei tre gol subiti i nostri difensori non hanno colpe. Il primo gol nasce da un errore di Maltese, il secondo su una punizione e nel terzo è un tiro ciabattato che finisce sui piedi di Valente. E noi siamo senza un rigore, abbiamo Santini che fa doppietta, e sono contento per lui. Da questa partita dobbiamo imparare, anche per il futuro, che avversarie come Entella, Piacenza, Novara, magari non giocano un calcio spettacolare, ma hanno giocatori che possono essere determinanti, sfruttando il minimo errore nostro. Nell’azione del primo gol non è stato un errore di superficialità. Caso mai di passaggio”. Peccato non aver sfruttato meglio i timori della Carrarese nel recupero. “Abbiamo provato a schiacciare, Bellazzini ha mezzo in area palloni invitanti, devo anche rivedere le immagini sul gol annullato a Talamo. Ci abbiamo creduto. Ho anche pensato di portare Cucchietti in area sull’angolo di Bellazzini, ma mancavano quattro minuti. Il tempo per rimediare. I ragazzi hanno dato tutto: gli applausi finali fanno piacere, la gemte si rende conto che tutti escono stremati dal campo sempre”