Bambini maltrattati? Racconteranno in tre
Il Tribunale di Alessandria
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Monica Gasparini  
6 Marzo 2019
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19:00 Logo Newsguard
Tribunale

Bambini maltrattati? Racconteranno in tre

Coinvolta la scuola statale dell'infanzia Pensogioco di Alessandria: i piccoli sentiti il 2 aprile

Coinvolta la scuola statale dell'infanzia Pensogioco di Alessandria: i piccoli sentiti il 2 aprile

L’operazione ‘Beyound the gate’ – oltre il cancello – della Polizia aveva portato, lo scorso settembre, alla denuncia di tre maestre della scuola statale dell’infanzia Pensogioco di via Nenni, di Alessandria. Il pubblico ministero che
conduce l’inchiesta aveva chiesto di sentire i bambini in incidente probatorio: si tratta di un provvedimento necessario per utilizzare le dichiarazioni durante un eventuale dibattimento, e tutelare i piccoli.

Questa mattina, in Tribunale ad Alessandria, davanti al Gip, Tiziana Belgrano, la dottoressa De Rosa ha relazionato sull’idoneità di testimoniare dei bambini. Nel contraddittorio delle parti su quanto riferito in perizia è stata stabilito che solo tre dei bambini coinvolti nella vicenda potranno raccontare (in forma protetta) quanto accadeva in aula. I piccolo verranno sentiti il 2 aprile presso la sede del Cissaca di Alessandria. Erano presenti i difensori delle insegnanti (avvocati Piero Monti, Valeria Domenica Giordano, entrambi del foro di Alessandria, e l’avvocato Ferramosca di Torino), e i legali delle persone offese (avvocati Vittorio Spallasso e Silvia Brignano). 

L’accusa della Polizia: maltrattamento aggravato di minore. I rumors di quello che accadeva nelle aule delle insegnanti avevano già valicato il cancello della scuola già la scorsa estate. L’ufficialità era arrivata ai primi di settembre quando la squadra mobile della Questura aveva notificato il provvedimento di sospensione dal lavoro (per nove mesi) a due delle insegnanti. A loro erano arrivati gli agenti della squadra mobile della Questura alessandrina al termine di un’indagine iniziata nel marzo 2018 con l’utilizzo di telecamere posizionate all’interno delle aule. Attività che ha preso il via dalla segnalazione di una mamma. Un genitore con l’istinto del poliziotto, come l’aveva definito il capo della Mobile, perché non si è limitato a raccontare ciò che stava accadendo, ma ha filmato il proprio figlio mentre mimava come veniva trattato dalla maestra, e, insieme a messaggi che i genitori si scambiavano sulla chat, ha consegnato tutto alla Squadra Mobile. Materiale importante da cui iniziare. Accertamenti diretti dal sostituto procuratore Fabrizio Alessandria. Era stato poi il Gip, Tiziana Belgrano, a firmare l’ordinanza della misura cautelare di  sospensione dell’esercizio di insegnamento per un periodo di nove mesi. I sospetti nascono quando un bambino, giocando con il papà ha un atteggiamento aggressivo mimando ciò che la maestra faceva con i bimbi troppo vivaci: una bella e violenta tirata d’orecchie. La Polizia inizia dal gesto delle maestre con i bambini più monelli, e approfondisce. I bambini presi di mira, secondo la Polizia, sono otto. Frequentavano due delle tre classi previste in quella scuola che, complessivamente, conta poco meno di un’ottantina di bambini. Immagini e audio che arrivano alla Polizia che coinvolgono i bambini «più difficili da controllare », per gli inquirenti non lasciano spazio ai dubbi: abusi verbali pesanti, e, in qualche occasione, le maestre passano alle vie di fatto con sberle e spintoni, «Azioni che vanno al di là di quella che è la prerogativa di un educatore», avevano sostenuto gli inquirenti in conferenza stampa. 

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