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Monica Gasparini  
19 Marzo 2019
ore
17:03 Logo Newsguard
Tortona

Operazione Gesso: smascherata la gang degli incidenti simulati

L'organizzazione composta da kosovari. Indagini anche sull'operato di medici e avvocati

L'organizzazione composta da kosovari. Indagini anche sull'operato di medici e avvocati

Operazione Gesso: i carabinieri di Tortona hanno smascherato un’organizzazione alla quale partecipavano a vario titolo otto membri di una famiglia kosovara radicata in Alessandria.

Avevano escogitato un semplice ma redditizio piano criminale: reclutavano soggetti socialmente deboli ed estremamente bisognosi convincendoli a stipulare polizze infortuni (anche con più compagnie contemporaneamente) che prevedevano un’elevata diaria per immobilizzazione da gesso, dichiarando di esercitare la professione di sarto.

Immancabilmente, dopo brevissimo tempo, l’assicurato denunciava l’infortunio, riscuotendo i premi dalle varie assicurazioni, consistiti in diverse migliaia di euro.

I carabinieri sono riusciti a dimostrare la falsità di 21 infortuni, che avevano fruttato oltre un milione di euro, proprio in virtù del fatto che con lo stesso infortunio venivano riscossi più indennizzi. L’operazione ha permesso ai vari “uffici antifrode” di bloccare i pagamenti di premi di pari valore.

Le indagini hanno dimostrato come l’ingente flusso di denaro fosse convogliato, transitando su conti correnti cointestati all’assicurato e ai promotori, su altri rapporti bancari intestati al gruppo kosovaro. L’infortunato non poteva effettuare operazioni su quel conto, ricevendo poi un compenso di qualche centinaio di euro. Nel corso dell’attività investigativa, l’alessandrino Alessandro Clarente, 33 anni, è stato arrestato in flagranza di reato mentre con un documento falso cercava di incassare il premio di un infortunio mai avvenuto e denunciato da altro soggetto che in quel momento si trovava in carcere.

Altro blitz (con due arresti) quando Laura Piave, di Pietra Ligure si era presentata presso la sede di una compagnia assicurativa al fine di sottoporsi a visita medico-legale per incassare il premio di infortunio mai avvenuto. In quel caso è stato arrestato anche il suo accompagnatore, Samir Bajrami, 35 anni, ritenuto uno dei dominus dell’organizzazione. La donna aveva denunciato di avere subito l’infortunio a Trento, probabilmente non ricordandosi che proprio in quei precisi istanti si trovava invece presso i carabinieri di Loano a denunciare un furto subito in spiaggia.

Nel corso degli interrogatori alcuni ‘infortunati’ hanno ammesso l’inesistenza del sinistro denunciato, e la compiacenza del personale sanitario che ha effettuato la visita e applicato il presidio, indicando le menti delle truffe.

Al vaglio dell’autorità giudiziaria anche le posizioni di diversi professionisti, tra cui alcuni avvocati. Sembra che, pur sapendo dell’esistenza della stipula di più polizze, avanzassero multiple richieste di risarcimento per lo stesso evento.