Stazione di Ovada: a rischio la biglietteria
A distanza di poco più di un mese dall'inaugurazione della "rinnovata" stazione di Ovada, con un esborso di 4.5 milioni di euro da parte di Rfi, il servizio risulta a forte rischio
A distanza di poco più di un mese dall'inaugurazione della "rinnovata" stazione di Ovada, con un esborso di 4.5 milioni di euro da parte di Rfi, il servizio risulta a forte rischio

Secondo i dati di Rfi, che erano stati diffusi il mese scorso all’inaugurazione della stazione rinnovata, gli utenti che passano ogni anno dallo scalo ovadese sono 420 mila, non un’inezia. Ma, a quanto trapela, il volume d’affari della biglietteria non sarebbe stratosferico, complice un uso sempre più diffuso dei distributori automatici, delle app per i cellulari e degli acquisti on line sul sito di Trenitalia. Senza contare che lo sportello della stazione di Ovada, aperto da lunedì a venerdì dalle 6 alle 13,10, è l’unico in servizio su tutta la linea tra Acqui e Sampierdarena. Per ora, dalle Ferrovie, non sono arrivate notizie nette. «Confermiamo il pensionamento estivo, per il resto non è ancora stata fatta alcuna valutazione» spiegano. Tuttavia, tanto basta per allarmare non solo i pendolari ma anche il sindaco Paolo Lantero, che vuole chiedere alle Fs un incontro urgente: «La stazione è appena stata ristrutturata. Sarebbe anacronistico pensare di non avere più la biglietteria, direi quasi dispettoso. Noi avevamo già accettato, non senza mal di pancia, la riduzione d’orario al mattino, perché comprendevamo anche le esigenze dell’azienda, ma ci sono livelli di servizi sotto i quali non si può scendere. Non si può calibrare tutto sui numeri».
 
                                    

 
