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21 Maggio 2019
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Il caso

Quando un migrante vale meno di un cane

«Con la nuova legge, alla gestione di ogni rifugiato sono destinati dai 18 ai 21 euro al giorno, cifra che include anche i pasti, oltre al ‘pocket money’ di 2,5 euro consegnati a ogni soggetto per le piccole spese di ogni giorni. La cifra precedente era di 30 euro. Abbiamo svolto un’indagine in provincia di Alessandria: per ospitare un cane in pensione, vengono spesi in media 19-20 euro al giorno, cibo escluso. È logico?». Alla domanda retorica di Fabio Scaltritti verrebbe da rispondere «no».

Lui è il referente della San Benedetto al Porto, associazione che ha deciso di rinunciare ai bandi indetti per l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati. «Impossibile garantire servizi adeguati, come l’istruzione, la mediazione culturale, i progetti formativi» dice, supportato da rappresentanti di Cambalache, Ostello e Coompany. Il problema è autentico se è vero che, in provincia, dei 35 soggetti partecipanti al bando precedente ne sono rimasti, per l’attuale, soltanto 11.

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