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    Pozzi
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    Elio Defrani  
    30 Luglio 2019
    ore
    16:08 Logo Newsguard
    novi ligure

    Pozzi del Basso Pieve, altri due contaminati: ora sono 11

    Si estende il caso. L'Arpa prosegue il monitoraggio

    NOVI LIGURE — Si estende il caso dei pozzi contaminati nell’area del basso Pieve, a Novi Ligure. L’Arpa, l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, nei giorni scorsi ha informato il Comune che altri due pozzi risultano inquinati da cloroformio, tetracloroetilene e tricloroetilene. Si tratta di contaminazioni di molto inferiori rispetto a quelle riscontrate a inizio anno, quando erano state accertate concentrazioni centinaia di volte oltre il limite di legge. Tuttavia la preoccupazione rimane alta, perché l’origine dell’inquinamento è ancora sconosciuta.

    In un primo pozzo, situato all’altezza di via Principe Lucedio 41, l’Arpa ha trovato cloroformio pari a 0,17 microgrammi per litro (il limite è di 0,15); presente anche tetracloroetilene, ma a una concentrazione di 0,13 microgrammi per litro a fronte del limite normativo di 1,1. In un secondo pozzo, all’altezza di via San Giovanni Bosco 175, a preoccupare è proprio tetracloroetilene, il cui valore si è attestato a 1,7 microgrammi per litro; è stato trovato anche tricloroetilene (0,11 microgrammi per litro a fronte di un limite di 1,5).

    Per entrambi i pozzi è scattato il divieto di utilizzo, sia per uso potabile che per altri scopi. Con i due pozzi appena chiusi, salgono a 11 quelli che risultano inquinati nella zona del basso Pieve: tre nell’area della casa di riposo Serenella (da dove è partita la campagna di indagine), tre in strada Dragonara, uno in viale Regione Piemonte (presso il Formificio Milanese), uno all’altezza di via Lucedio 19 e infine uno all’altezza di via Monte Santo 13. Anche il laghetto del Cipian – nei pressi della rotonda tra 35 bis e 35 ter – è risultato inquinato.

    L’Arpa – che da inizio anno sta monitorando il fenomeno – ha spiegato che l’inquinamento dei pozzi non può derivare dal cantiere del Terzo Valico che sorge lì nei pressi. A fine febbraio infatti i tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente hanno condotto una campagna di prelievi in quattro pozzi presenti nell’area di strada Cassano, posta idrogeologicamente a valle del cantiere della Pieve: «I risultati di questa campagna hanno messo in evidenza l’assenza di superamenti per solventi clorurati in tutti i campioni a conferma che l’inquinamento non è stato originato dalle attività del cantiere Terzo Valico».

    Il tetracloroetilene è un potente solvente e il ministero della Salute lo ha inserito nella categoria delle sostanze «probabilmente cancerogene per l’uomo». Anche il cloroformio è sospettato di provocare il cancro.

    Nota: la mappa dei pozzi inquinati è meramente esemplificativa e non ha pretese di ufficialità. Il cerchio rosso di diametro maggiore indica i tre pozzi della Serenella. I cerchi verdi rappresentano i pozzi in cui non è stato riscontrato l’inquinamento da solventi clorurati.

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