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    Face
    Cultura, Generic
    30 Agosto 2019
    ore
    09:03 Logo Newsguard
    Vite in cella

    Face to face: la scelta di voltare pagina, caduta e redenzione

    Detenuto ricostruisce il proprio percorso verso il carcere

    Una storia di caduta e redenzione. Detenuto di origine marocchina ricostruisce il percorso che lo ha portato in carcere e decide di cambiare vita.

    TUTTI I RACCONTI – La raccolta del progetto Face to Face

    Zakaria Ben

    Sono arrivato dal Marocco con mio fratello e mio padre, abbiamo raggiunto mia mamma che era già in Italia dal 1993 e ha lavorato per noi per riunirci tutti insieme e, finalmente nel 1998, siamo riusciti a riunire la famiglia.
    Ho incominciato a frequentare la scuola elementare, sempre senza avere problemi, mai bocciato e poi, ho incominciato a frequentare le medie. Lì ho imparato a fumare le sigarette, le canne, ho iniziato ad andare in discoteca e a frequentare brutte compagnie.

    A scuola andavo sempre bene e ho preso la terza media.
    Mi sono iscritto alla scuola alberghiera, ma non ho mai avuto la testa di seguire le lezioni, “tagliavo a scuola” e stavo fuori a fumare le canne. Ero stupido. Mi sono pentito dopo del tempo perso, alla fine mi hanno bocciato e non mi hanno più riammesso. Dopo ho fatto un anno “sabbatico”, senza scuola, cattive compagnie, ho iniziato a spacciare, ma subito dopo due anni mi sono stufato di quella vita e mi sono iscritto a un corso di cucina, dove ho ottenuto la qualifica di addetto alle strutture ricettive.

    Ho iniziato a fare il lavoro stagionale negli alberghi a Rimini durante la stagione estiva.
    Una sera ero ubriaco, ho dato fuoco a un cassonetto dell’immondizia e mi hanno arrestato per atti vandalici. Era il 2015. Sono uscito dal carcere con una condanna di obbligo di dimora, ma poi sono evaso dall’obbligo di dimora, perché non ho avuto pazienza, mi hanno chiamato per un lavoro estivo e sono partito a fare la stagione.
    Non ho seguito più la mia condanna, così continuavo a lavorare e poi continuavo a bere.

    Ho perso il lavoro, perché il mio datore di lavoro era deceduto e non hanno più aperto l’albergo.
    Non ho più lavorato, non riuscivo a trovare lavoro per poter aiutare la mia famiglia, sono andato in depressione, ho incominciato a bere molto e a fumare sempre di più. Dopo un anno ho incominciato a rubare, rubavo bici, fino a quando una sera mi hanno arrestato davanti a casa con due bici rubate.
    Mi hanno portato in questura e mi hanno dato una denuncia a piede libero, però dopo le foto e le impronte, mi hanno riconosciuto e mi hanno condannato a due anni e un mese.
    Ora mi ritrovo a pagare questa condanna per delle stupidaggini, ma è arrivato il momento di crescere e cambiare vita, mi sento più grande e mi sto ripulendo da tutti i vizi.
    Voglio e devo cambiare vita.

    PUNTATA 14

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