Milioni di crediti non riscossi. Ma “si apre un nuovo negozio in centro?”
Un locale preso in affitto da un privato per aprire uno spazio al servizio dei cittadini: dalle informazione, al pagamento delle bollette, fino all'acquisto di biglietti dell'autobus
ALESSANDRIA – Sono i vertici di Amag, il presidente Arrobbio e l’amministratore delegato Ferrari, a presentare una fotografia economico-finanziaria del gruppo, azienda per azienda, debiti e crediti in una commissione consiliare, più volte richiesta soprattutto dalla minoranza Pd (Giorgio Abonante) per avere un quadro delle “strategie che si vogliono attuare nel futuro”. E che per il consigliere, ex assessore nella giunta Rossa, è rimasta senza una risposta, “perché non ci state ancora presentando una strategia per dare maggiore solidità a questa azienda. Noi ce l’avevamo, buona o no, voi?”. Intanto le linee guida che deve dare l’amministrazione comunale sono pronte, come conferma l’assessore Buzzi Langhi. Che dice qualcosina di più: “per la nostra visione, ben vengano partner privati per le singole società controllate del gruppo”. Ma poi in realtà il discorso si sposta su altro. Partendo però da una situazione economica di difficoltà, “dovuta a milioni di crediti scaduti che dobbiamo ancora incassare e che creano un muro con le banche per chiedere finanziamenti” in sintesi. E la principale causa viene riscontrata sul mancato pagamento di bollette di acqua e gas: infatti 19 milioni da riscuotere per Amag Reti idriche e altri 26 per Alegas. “Anche se il nuovo ufficio che si occupa di riscossione in due mesi ha portato a casa un milione. Quindi stiamo lavorando bene” ha aggiunto l’amministratore delegato.
Ma si vocifera che…
Data la situazione, dai banchi della minoranza arrivano ‘consigli’ di moderazione nelle spese ad esempio per le sponsorizzazioni che in questo anno “sono arrivate a 200mila euro” continua Abonante. “Ne abbiamo ridotte alcune. E per altre, come quelle per le manifestazioni del Cristo, c’è poi un ritorno per l’azienda con nuovi contratti”. Ma i chiarimenti – che vengono richiesti da Serra (M5S) e Rossa (Pd) – riguardano “voci di corridoio. Secondo le quali si starebbe investendo (e parecchio) per l’apertura di un negozio, un punto Amag, in piazza della Libertà”.
Tutto vero. Si tratta di un locale preso in affitto (da un privato) “per aprire uno spazio al servizio dei cittadini: dalle informazione, al pagamento delle bollette, fino all’acquisto di biglietti dell’autobus” ha spiegato entrando anche nei dettagli delle cifre Ferrari. “Sono 145 metri quadri, 15mila 600 euro di affitto all’anno, poi il progetto per qualche altro migliaio di euro e i lavori di ristrutturazione che si aggirano sui 109mila euro (750 euro/metro quadro). Insomma circa 150mila euro totali. Ma è una scelta strategica”. Ma visti i dubbi su questa spesa, c’è anche chi ha pensato – come il pentastellato Gentiluomo – “perché non farlo all’ex Cangiassi. Così i soldi si davano al Comune e la posizione è buona”. “Amag Mobilità non è interessata a quello spazio. E se Amag mi avesse chiesto dove aprire uno sportello multiservizi non avrei avuto dubbi: in centro. E’ più vicino e con più traffico di persone” ha risposto secco l’assessore.