“La condizione? Molti giocatori importanti sono giù”
Gregucci: "Ad Alessandria chi non accetta un fischio è spacciato"
“Per andare avanti, in campo, serve almeno un minimo di coraggio. A me è sembrato di vedere solo paura. Questa partita, per un’ora abbondante è stata in controllo della Pianese”. Un problema psicologico, lo ammette pure Angelo Gregucci, ma anche la forma latita. “C’è da migliorare la condizione di giocatori importanti: in questo momento alcuni sono proprio giù“.
Constazione doverosa di una situazione, in casa grigia, evidente a occhio nudo. Anche l’atteggiamento, certo, conta “sul rinvio del portiere due miei giocatori danno le spalle al pallone. Ma la condizione atletica di tanti – insiste il tecnico – è da recuperare”. I problemi atletici condizionano il gioco: la squadra non cerca la profondità, non attacca gli spazi. “Inutile affidarsi ai lanci lunghi (pochi, ndr) quando di fronte c’è una avversaria organizzata: siamo in C, non c’è chi inventa e risolve con un colpo. Si deve salire coralmente: serve più aggressività, più profondità, serve attaccare con più giocatori. La squadra del primo tempo aveva una marea di difficoltà, con i cambi ho provato almeno a correggerla”.
Molto diretto, Gregucci, non nasconde i problemi. “In questo momento siamo un gruppo che deve aggiustare molte cose. Deve avere la disponibilità a lavorare moltissimo. E trovare coraggio. Pensare: “Andiamo indietro così ci difendiamo meglio” è l’errore più grande: diventa la nostra condanna”.
Priorità? “Migliorare le gambe: ci sono tanti giocatori che devono impennare la condizione. Migliorare la manovra: non abbiamo costruzione. Migliorare la solidità. Migliorare la mente: siamo ad Alessandria, chi mette i remi in barca per un fischio è morto prima di combattere”. Una squadra senza leader? “In C la leadership è la squadra“.