Il vino ovadese piange la scomparsa di Alvio Pestarino
Negli anni '90 aveva preso in mano l'azienda creata dal nonno nel 1919. Aveva 65 anni
OVADA – Rappresentava la terza generazione di un’azienda nata a Capriata d’Orba più di cent’anni fa. Le vigne sono un ponte simbolico tra l’area del Cortese e quella del Dolcetto. Sapeva andare oltre il confine Alvio Pestarino, viticoltore per passione e per tradizione di famiglia, scomparso ieri all’età di 65 anni. Il suo passito da uve Cortese era stato inserito tra i migliori vini d’Italia. L’Ovada, con l’etichetta 1919, era diventato lo strumento per celebrare il secolo di vita della creatura di nonno Giovanni. Per il Golosario, Paolo Massobrio aveva scritto di «un’invasione di intensità fruttata», testimonianza della grandezza dell’Ovada. «Teneva moltissimo al suo lavoro – lo ricorda Italo Danielli, presidente del Consorzio dell’Ovada docg – Sapeva sempre guardare avanti e progettare. Per tutta l’associazione una grave perdita». Commosso anche il ricordo dei vertici dell’Enoteca.
«Sempre presente in ogni occasione, sempre pronto ad aiutare i colleghi e disponibile ad ogni evento. Inutile dire quanto ci mancherà, ma da oggi in ogni bottiglia che la sua famiglia, con in testa l’adorato figlio Andrea, produrrà ci saranno tutti questi valori, saranno le migliori rappresentanti di un uomo che abbiamo avuto la fortuna di conoscere e che lascia un vuoto difficile da colmare». «Da due anni Alvio partecipava alla vita dirigenziale dell’Organizzazione ma la sua presenza associativa è storica, nella zona dell’Ovadese – lo ricorda Gian Piero Ameglio, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori – Ci stringiamo con affetto alla famiglia, che continueremo ad affiancare nella vita imprenditoriale attraverso i figli». Pestarino ricopriva la carica di Presidente per la zona dell’Ovadese. Lascia la moglie Daniela e i figli Andrea e Giulia, subentrati in azienda.