Un decesso al ‘Galliano’: «Luciano non ce l’ha fatta»
L'uomo, 55 anni, era ricoverato in terapia intensiva da diversi giorni
ACQUI TERME – Al sesto piano dell’ospedale Galliano rimangono 17 i pazienti positivi al coronavirus, 27 al quarto piano e al Pronto Soccorso 4 persone sono in attesa del referto del tampone. Purtroppo, nella tarda serata di ieri è deceduto Luciano Ortu, classe 1965, uno dei pazienti ricoverati in terapia intensiva. Il sindaco Lorenzo Lucchini lo ha ricordato nel quotidiano video di aggiornamento: «Luciano era molto conosciuto in città. Da alcune settimane stava combattendo questa dura battaglia e purtroppo non ce l’ha fatta. A nome di tutta l’amministrazione mando le più profonde condoglianze alla sua famiglia».
Intanto, in coordinamento con l’Asl, il Comune sta definendo un accordo con alcune strutture alberghiere acquesi che diano la loro disponibilità ad ospitare pazienti positivi ma non più in fase critica ed ormai autosufficienti. «Questa è una forma di ospitalità che sarà finanziata dalla Protezione Civile. Il servizio necessario riguarda semplicemente l’ospitalità nelle camere – sottolinea il Sindaco – perché tutto il resto sarà a carico dell’Asl, compresa la sanitizzazione finale. Nei prossimi giorni i titolari delle strutture alberghiere che vorranno rendersi disponibili potranno chiamare 0144 770341, oppure rivolgersi alla segreteria del Sindaco». Un appello anche alle badanti non attive, «che se sono disponibili a prendere servizio nei prossimi giorni possono chiamare lo stesso numero».
Piccola novità “telematica” per le case di riposo,«che vorremmo dotare di tablet per dare la possibilità agli anziani degenti di comunicare con i propri parenti. Al momento sono gli stessi operatori a provvedere a tale funzione con i propri telefoni. Insieme al gruppo l’Unione fa la forza stiamo però cercando di finanziare l’acquisto di un paio di tablet nell’Ipab Ottolenghi, ma ci stiamo organizzando per fare lo stesso anche nelle altre strutture».